Giornale pisano di letteratura, scienze ed arti

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1809
 

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Popular passages

Page 102 - E perché meno ammiri la parola , Guarda '1 calor del sol, che si fa vino Giunto ali
Page 102 - Salta lo raggio all' opposita parte, Salendo su per lo modo parecchio A quel che scende, e tanto si diparte Dal cader della pietra in igual tratta, Sì come mostra esperienza...
Page 20 - Imperiale delle Scienze di Torino, ristampata con giunte, documenti, lettere diverse ed una dissertazione epistolare intomo all'autor del libro De imitatione Christi, Firenze, Presso Molini, Landi e Comp., 1808, pp.
Page 351 - Maggiore, alla man libera di piglio Davami, e quasi disdegnoso in atto: Ti rammenta che sei d' Italia figlio! Diceami. Io fiso il riguardava, e pronte Lagrime ad ambi discendean dal ciglio.
Page 215 - Ch' a lui mi levo per divin concetti ; E quivi informo i pensier tutti ei detti, Ardendo, amando per gentil persona. Onde, se mai da due begli occhi il guardo Torcer non so, conosco in lor la luce, Che mi mostra la via, eh...
Page 196 - Italiani , e Oltramontani, sia per intiero, sia per estratto ec. 2." Articoli Necrologici. 3 ° Le Notizie Letterarie , i Programmi d' Accademie , le Scoperte utili , gli Avvisi librar) ec.
Page 260 - Marne all'indole e agli scrini di Francesco Milizia, e progetto di pubblicare alcune sue preziose lettere inedite in materia di belle arti, del cavaliere Leopoldo Cicognara all'amico professore Rotini JLeggesi negli Atti della Società italiana.
Page 215 - Dall' orribil procella in dolce calma. Le spine , i chiodi , e l' una e l' altra palma , Col tuo benigno umil lacero volto , Prometton grazia di pentirsi molto, E speme di salute alla trist
Page 262 - Sempre lontano dalla millanteria, sono umile senza abjezione, son generoso, severo, tranquillo; ho in odio ogni specie di vendetta, e sono anzi benefico, studioso ed applicato a varie cose che stimo le più utili. Le mie opere, il mio discorso mi han procacciato la riputazione di dotto, ma io conosco di non esserlo, sono un ammasso di eterogeneo
Page 289 - L' allegria è il primo rimedio della scuola salernitana. La roba non è di chi la fa, ma di chi la gode. E dicesi per scherzo: Chi non consuma, non rinnuova. Non è il più bel mestiere, che non aver pensiere. Non s' ha se non quello che si gode. Palla in bocca e fiasca in mano. Para via malinconia, quel e' ha da essere convien che sia.

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