De Wachter, Volume 4 |
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aarde algemeene alles altijd antwoordde beide bestaan Carlos daarom dagen Dante deed deel dewijl dichters dien dood drie eenige eigen Elia geest geheel gelijk geloof geven ging Gods goed Graaf grond groote hand hart Heer hemel hoofd hooge huis hunne ieder iemand iets kennen kennis Kerk komen koning kracht kwam laat laatste land langs leven licht liefde liet ligt lijk maakte maken Maria mensch moeder moest naam natuur Neen nieuwe nooit omdat onze oogen oorzaak open oude philosophie riep rijk schoone slechts sprak spreken steeds stond terug terwijl thans tusschen vader Virgilius volk vragen vrij vrijheid vroeg vrouw waarheid waarin wanneer want wereld weten wetenschap wezen wiens wijze wilde woorden zaak zeide zekerheid zelfs zelven ziel zien zijner zoon zoude zulk
Popular passages
Page 96 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore; fecemi la divina Potestate, la somma Sapienza e il primo Amore.
Page 357 - Ferir torneamenti e correr giostra, Quando con trombe e quando con campane Con tamburi e con cenni di castella, E con cose nostrali e con istrane...
Page 343 - O Tosco, che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto, Piacciati di ristare in questo loco. La tua loquela ti. fa manifesto Di quella nobil patria natio, Alla qual forse fui troppo molesto. Subitamente questo suono uscio D'una del1'arche: però m'accostai, Temendo, un poco più al' duca mio. Ed ei mi disse: Volgiti: che fai? Vedi là Farinata che s' è dritto : Dalla cintola in su tutto il vedrai.
Page 71 - DECIMO-TERZO 1M on era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, * Non pomi v
Page 214 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 203 - E come gli stornei ne portan 1' ali, Nel freddo tempo, a schiera larga e piena ; Così quel fiato gli spiriti mali Di qua, di là, di giù, di su gli mena. Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid...
Page 87 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce , in sua favella...
Page 213 - Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 206 - Sychaei 20 coniugis et sparsos fraterna caede penatis, solus hie inflexit sensus animumque labantem impulit. adgnosco veteris vestigia flammae. sed mihi vel tellus optem prius ima dehiscat vel pater omnipotens adigat me fulmine ad umbras, 25 pallentis umbras Erebi noctemque profundam, ante, pudor, quam te violo aut tua iura resolvo. ille meos, primus qui me sibi iunxit, amores abstulit: ille habeat secum servetque sepulcro.
Page 194 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.