La divina commediaG. Formigli, 1837 |
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alcuni allude amore Angeli anime antichi antico testo apocope Apostoli ARGOMENTO Arrigo avea beati spiriti beatitudine Beatrice buon Cacciaguida canto Carlo Martello celesti cerchio ch'è ch'io Chè chiaramente cielo colla colui Comentatori cominciò conviene coro corpo creatura credo Cristo croce Daniello Dante detto dice divina dolce empireo essendo esso eterno fece fede Fetonte figliuolo fiume Ema ghibellini giro giustizia gloria grado grazia Guelfi Iddio Inferno intel intende l'altro l'aquila Landino latino lezione Lombardi luce lume luna luogo maggior mare Marte medesima mente mondo Montebuoni mortali muove natura occhi Olocausto Ovid padre Paradiso parlare parole parvenza peccato pianeta Piccarda Pietro Poeta Poscia pria puote pure quei quivi raggio ragione ruote segno segue senso sfera sicchè specchio spiega Spirito Santo splendore stelle stra stretto di Gibilterra terra testo legge tosto veder vedere veggio Vellutello Venturi via lattea vidi virtù vista vuol dire
Popular passages
Page 229 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, in che i gravi labor gli...
Page 187 - Ma quell' altro magnanimo, a cui posta Restato m' era, non mutò aspetto, Nè mosse collo, né piegò sua costa : E se, continuando al primo detto, Egli han quell'arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della Donna che qui regge, Che tu saprai quanto queir arte pesa. E se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi : perché quel popolo è sì empio Incontr' a' miei in ciascuna sua legge ? Ond...
Page 305 - In forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s' adorna Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Page 156 - Quale per li seren tranquilli e puri Discorre ad ora ad or subito fuoco, Movendo gli occhi che stavan sicuri, E pare stella che tramuti loco, Se non che dalla parte onde s...
Page 54 - Giudeo tra voi di voi non rida. Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre, e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte. Così Beatrice a me, com' io scrivo; 85 Poi si rivolse tutta disiante A quella parte ove il mondo è più vivo.
Page 319 - Ch' una favilla sol della tua gloria Possa lasciare alla futura gente; Chè, per tornare alquanto a mia memoria, E per sonare un poco in questi versi, Più si conceperà di tua vittoria. Io credo, per l' acume ch' io soffersi Del vivo raggio, ch' io sarei smarrito, Se gli occhi miei da lui fossero aversi.
Page 54 - Donna mia vid' io sì lieta, Come nel lume di quel ciel si mise, Che più lucente se ne fe il pianeta. E se la stella si cambiò e rise, Qual mi fec...
Page 163 - Ond'ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica: Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona : Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura: Non avea case di famiglia vote; Non v...
Page 7 - Tanto, che l' ombra del beato regno Segnata nel mio capo io manifesti. Venir vedrami al tuo diletto legno , E coronarmi allor di quelle foglie . Che la materia e tu mi farai degno. Sì rade volte , Padre , se ne coglie , Per trionfare o Cesare o Poeta, ( Colpa e vergogna dell...
Page 319 - Donna, se' tanto grande e tanto vali,/ che qual vuoi grazia ed a te non ricorre,/ sua disianza vuoi volar...