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PURGATORIO.

CANTO I.

Racconta il Poeta come egli trovò l'ombra di Catone Uticense, dal quale informato di quanto avea da fare, prese con Virgilio la via verso la marina; e lavato che Virgilio gli ebbe il viso di rugiada, e giunti al lito del mare, lo recinsé d' uno schietto giunco.

CAN TO II.

I due Poeti videro venire al lito un vasello di anime, condotte da un Angelo a purgarsi: tra le quali fu riconosciuto da Casella suo amico, che trattenendo Dante col suo canto, SOpraggiunge l'ombra di Catone, il quale riprende l'anime di negligenza.

CANTO III.

Partitisi í due Poeti, si volgono per salire il monte ; il quale veggendo malagevole oltre modo da potere ascendervi, stando fra se stessi dubbiosi, da alcune anime è lor detto, che tornando a dietro troveranno più lieve salita. Il che essi fanno; e poi Dante ragiona con Manfredi.

CANTO IV.

I due Poeti non senza difficoltà salirono per uno stretto calle, e si conducessero sopra certo

udirono una

halzo, sul quale postisi a sedere, voce da sinistra, verso la quale andando, videro i Negligenti, tra quali Dante trova Belacqua.

CANTO V.

Tratta de' Negligenti, i quali avevano indugiato il pentimento insino alla loro violenta morte; e tra questi trova Buonconte di Montefeltro.

CANTO VI.

Continua il Poeta di trattar dei medesimi Negligenti. Infine trova Sordello Mantovano e parla universalmente contra tutta Italia e particolarmente contra Fiorenza.

CANTO VII.

Tratta di coloro che hanno differito il pen-tirsi, per avere occupato l'animo in signorie ed istati ; i quali purgano il lor peccato in un verde e fiorito prato.

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I Poeti videro due Angeli scender con due affoccate e spuntate spade a guardia della valle : ove discesi, conobbero l'ombra di Nino de' Visconti. E poi videro una biscia, contra la quale si calarono i due Angeli. In fine favella il Poeta con Currado Malaspina, il quale gli predice il suo futuro esilio.

CANTO IX.

Dimostra Dante, sotto la finzione d' un sogno, la salita sua infino alla porta del Purga

torio

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e la via ch' egli tenne per entrarvi : figura del Sacramento della Penitenza.

CANTO Х.

Descrivesi la porta del Purgatorio, e la salita dei Poeti insino al primo balzo, nel quale si purga la Superbia. Di poi videro essi alla sua sponda intagliati alcuni esempi di umiltà: e in fine che diverse anime sotto gravissimi pesi venivano verso loro.

C A N T O X I.

Dopo l'orazion fatta dalle anime a Dio, mostra Dante d'aver riconosciuto l'anima di Oderisi d' Agobbio, miniatore, col quale ragiona a lungo.

CANTO XII.

Partonsi i due Poeti da Oderisi, e vengono alla cornice, ove veggono intagliate su la prima molte immagini, le quali sono tutte esempi di Superhia. Poscia descrive la salita sopra secondo balzo,

CANTO XIII.

Giunti i Poeti sopra il secondo balzo, ove si purga il peccato della Invidia, trovano alcune anime vestite di cilicio, le quali avevano cuciti gli occhi da un filo di ferro; e veggono tra quelle Sapía donna Sanese.

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Trovano sul medesimo secondo balzo M. Guido del Duca da Brettinoro, e M. Rinieri de' Calboli di Romagna.

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