Orlando furioso

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G.B. Paravia e comp., 1910 - 564 pages
 

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Popular passages

Page 55 - Vaghi boschetti di soavi allori, di palme e d'amenissime mortelle, cedri et aranci ch'avean frutti e fiori contesti in varie forme e tutte belle, facean riparo ai fervidi calori de' giorni estivi con lor spesse ombrelle, e tra quei rami con sicuri voli cantando se ne giano i rosignuoli.
Page 2 - Dirò d'Orlando in un medesmo tratto cosa non detta in prosa mai né in rima: che per amor venne in furore e matto, d'uom che sì saggio era stimato prima...
Page 265 - Credete a chi n'ha fatto esperimento, che questo è '1 duol che tutti gli altri passa. Caduto gli era sopra il petto il mento, la fronte priva di baldanza e bassa; né potè aver (che '1 duol l'occupò tanto) alle querele voce, o umore al pianto.
Page 8 - La verginella è simile alla rosa, ch'in bel giardin su la nativa spina mentre sola e sicura si riposa, né gregge né pastor se le avicina; l'aura soave e l'alba rugiadosa, l'acqua, la terra al suo favor s'inchina: gioveni vaghi e donne inamorate amano averne e seni e tempie ornate.
Page 144 - Arabia una valletta amena, lontana da cittadi e da villaggi, ch'all'ombra di duo monti è tutta piena d'antiqui abeti e di robusti faggi. Il sole indarno il chiaro di vi mena; che non vi può mai penetrar coi raggi, si gli è la via da folti rami tronca: e quivi entra sotterra una spelonca.
Page 213 - Zerbin, ch'era il capitano loro, non potè a questo aver più pazienza. Con ira e con furor venne a Medoro, dicendo: - Ne farai tu penitenza. — Stese la mano in quella chioma d'oro, e strascinollo a sé con violenza: ma come gli occhi a quel bel volto mise, gli ne venne pietade, e non l'uccise. 11. Il giovinetto si rivolse a...
Page 2 - Piacciavi, generosa Erculea prole, Ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole E darvi sol può l'umil servo vostro. Quel ch'io vi debbo, posso di parole Pagare in parte, e d'opera d'inchiostro: Né che poco io vi dia da imputar sono; Ché quanto io posso dar, tutto vi dono. Voi sentirete fra i più degni eroi, Che nominar con laude m' apparecchio j Ricordar quel Ruggier, che fu di voi E de'vostri avi illustri il ceppo vecchio.
Page 210 - Parigi a quel lume si scoperse l'un campo e l'altro; e '1 monte e '1 pian si vede: si videro i duo colli di lontano, Martire a destra, e Leri all'altra mano. 1 86 Rifulse lo splender molto più chiaro ove d'Almonte giacca morto il figlio. Medoro andò piangendo al signor caro; che conobbe il quartier bianco e vermiglio: e tutto '1 viso gli bagnò d'amaro pianto, che n'avea un rio sotto ogni ciglio, in sì dolci atti, in sì dolci lamenti, che potea ad ascoltar fermare i venti.
Page 395 - Era come un liquor suttile e molle, atto a esalar, se non si tien ben chiuso; e si vedea raccolto in varie ampolle, qual più, qual men capace, atte a quell'uso. Quella è maggior di tutte, in che del folle signor d'Anglante era il gran senno infuso; e fu da l'altre conosciuta, quando avea scritto di fuor: « Senno d'Orlando ». E così tutte l'altre avean scritto anco 11 nome di color di chi fu il senno.
Page 520 - Gonzaga, che dovunque il piede volge, e dovunque i sereni occhi gira, non pur ogn'altra di beltà le cede, ma, come scesa dal ciel dea, l'ammira. La cognata è con lei, che di sua fede non mosse mai, perché l'avesse in ira Fortuna che le fe

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