Menti e caratteri

Front Cover
N. Zanichelli, 1900 - 283 pages
 

Selected pages

Other editions - View all

Common terms and phrases

Popular passages

Page 74 - Nell'ordine ch'io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar dell'essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver la luna, questi ne' cor mortali è permotore, questi la terra in sé stringe e aduna.
Page 181 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte, E il basso stato e frale; Quella che grande e forte Mostra...
Page 71 - E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto, come quei che puote Avesse il ciel d
Page 196 - Morfeo vien lemrne lemme Di papaveri cinto e di lattuga , Che per la smania d'eternarsi asciuga Tasche e Maremme. Co' Tribunali e co' Catasti annaspa; E benchè snervi i popoli col sonno, Quando si sogna d' imitare il nonno, Qualcosa raspa.
Page 124 - Questi principi son veri e sopremi della scoverta gran filosofia, rimedio contra la trina bugia, sotto cui tu piangendo, o mondo, fremi. Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno, ingiustizia, lussuria, accidia, sdegno, tutti a que' tre gran mali sottostanno, che nel cieco amor proprio, figlio degno d'ignoranza, radice e fomento hanno: Dunque a diveller l'ignoranza io vegno.
Page 67 - Per l' universo penetra , e risplende In una parte più , e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende Fu...
Page 94 - Fiorenza, dicendo che, se più stato vi fosse, tutto quello che sapeva dimenticato s'avrebbe, essendovi tanto lodato da ognuno:, e che volentieri nella sua patria tornava per esser poi colà di continuo biasimato , il qual biasimo gli dava cagione di studio e conscguentemente di gloria maggiore. Per il che di Padova partitosi, nel suo ritorno a Vinegia, per memoria della bontà sua lasciò in dono alla nazione fiorentina per la loro cappella ne
Page 179 - Ma il disprezzo piuttosto che si serra Di te nel petto mio, Mostrato avrò quanto si possa aperto : Bench'io sappia che obblio Preme chi troppo all'età propria increbbe. Di questo mal, che teco Mi fia comune, assai finor mi rido. Libertà vai sognando, e servo a un tempo Vuoi di novo il pensiero, Sol per cui risorgemmo...
Page 122 - De' quai non hai più cura , De' sotterranei laghi Nell' infimo rinchiuso Di morte fra le tenebre sembro io. Qui un mar di guai confuso , Pien di mostri e di draghi Sopra di me si aduna, E '1 tuo furor spirando aspra fortuna.
Page 67 - Perché , appressando sé al suo disire , Nostro intelletto si profonda tanto, Che retro la memoria non può ire. Veramente quant' io del regno santo Nella mia mente potei far tesoro, Sarà ora materia del mio canto.

Bibliographic information