Dei diplomati italiani e delle relazione diplomatiche dell'Italia dal 1260 al 1550Sicca, 1850 - 155 pages |
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affari alcune allorchè altre Ambasciatori andò avea cagione Capponi Cardinale carico Carlo Casa cavalli città Clemente colla cominciò commissione Consiglio Conte continua Corte credito dato dice Diplomatici Dispacci Documenti Duca ebbe erano essendo facevano famiglia fare Fiorentini Firenze Francesco Francia furono giorno Giovanni Giulio governo gran grandi imperiale importanti intorno Inviati Italia italiani l'anno lasciare Legato Legazione legge Lettere Lione lungo luogo Machiavelli maggiore mandato mano medesimo Medici mente mese messer metà missione morì morte Napoli Nicolò nome numero Opere Oratori ordine pace paese Paolo Papa papale parlare passato patria persone poco politica popolo porta posso posto potuto prese presente presso Principi publica pure rapporti Registri Relazioni Republica ritorno Romani scritta scrive secolo decimosesto Secreta seguire Senato serie Signorie sino Spagna specialmente spedito spese Storia teneva titolo tore torno trattare troviamo ultimi Venezia Veneziani venivano venne Vescovo volta volte zione
Popular passages
Page 12 - Faccian le bestie Fiesolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S...
Page 118 - Pertanto mi pare fuori di ogni ragione divina ed uma» na , non avere il medesimo emolumento ; e se la spesa » in me vi paressi troppa, io credo o che sia bene speso in » me quanto in Francesco, o che i venti ducati mi date il » mese sian gettati via. Quando questo ultimo fussi , io » prego le Signorie Vostre mi richiamino ; quando e...
Page 12 - Dell' umana natura posto in bando : Che in la mente m' è fitta, ed or m' accora, La cara buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M...
Page 118 - Vostre mi richiamino ; quando e' non sia, io prego quelle ordinino che io non mi consumi, e che se almanco io fo debito qui, costà...
Page 122 - far ogni altra spesa estraordinaria. Di modo , Signori, » che vi assicuro, che è impossibile durarvi. Basteria che » le fatiche fosser senza guadagno, e che si tenessero tre» mila scudi morti in argenti, vesti, cavalli, e simili ; ma n che non s'intaccasse altrimenti il capitale.
Page 118 - Lione, e appresso a quella ostri ambasciatori, ci provvedono di tanto, che spedita la commissione nostra ce ne potessimo tornare costì in brevi giorni; e massime io Francesco, a chi fu detto dai Signori che di qua non dovevo soprastare; a che ci é avvenuto tutto il contrario, prima che trovando il re partito di Lione, ed essendo noi spogliati del tutto, fummo forzati entrare in spese di fornirci in due dì de...
Page 36 - Maestà e de' suoi agenti in questo trattato di pace, contra mille promissioni o giuramenti, del non concludere cosa alcuna senza la partecipazione degli oratori degli aderenti, e dei collegati. E nondimanco senza farne alcuno di noi partecipe, questa mattina hanno pubblicato la composizione e pace con grande solennità, senza includerci altrimenti : di modo che non s...
Page 38 - Repubblica a non li abbandonare : » noi siamo non solamente per esporre, dicevano, tutte le facoltà nosire, ma eziandio per morire, i vecchi stessi colle armi in mano, alle mura e per difesa di questa patria, e conosciamo quello che voi sempre ne avete detto essere verissimo, che la conservazione nostra é posta nella sola e gagliarda difesa.
Page 122 - E però non è meraviglia se molti vogliono più presto viver privati a Venezia, che andare ambasciatori fuora (61). » Ma il medesimo diplomatico fa sentire ben altri lamenti al suo ritorno dalla corte di Carlo V nel 1551. Dopo di avere premesso d' essere giunto all
Page 25 - ... Principe fosse stato un documento da insegnare al duca tór loro tutta la roba, a' poveri tutta la libertà. Ai Piagnoni pareva che e' fosse eretico, ai buoni disonesto, ai tristi più tristo o più valente di loro; talché ognuno l'odiava. Ma Zanobi e Luigi, come grati, si ricordavano dei...