La divina commedia: Il purgatorio

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Nella stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1832
 

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Page 304 - Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia Non dico tutti; ma posto ch...
Page 387 - Ove convenne ch' io l' acqua inghiottissi ; Indi mi tolse, e bagnato m' offerse Dentro alla danza delle quattro belle, E ciascuna del braccio mi coperse. Noi siam qui ninfe, e nel ciel siamo stelle ; Pria che Beatrice discendesse al mondo, Fummo ordinate a lei per sue ancelle. Menrenti agli occhi suoi ; ma nel giocondo Lume ch' è dentro aguzzeranno i tuoi Le tre di là, che miran più profondo.
Page 263 - Ai miei portai l' amor che qui raffina. O, diss' io lui, per li vostri paesi Giammai non fui ; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch' ei non sien palesi ? La fama che la vostra casa onora, Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Page 366 - Lasciasser d' operare ogni lor arte ; Ma con piena letizia, l' ore prime Cantando, riceveano intra le foglie, Che tenevan bordone alle sue rime Tal, qual di ramo in ramo si raccoglie Per la pineta, in sul lito di Chiassi, Quand' Eolo scirocco fuor discioglie.
Page 266 - Nell' ora che comincia i tristi lai La rondinella presso alla mattina, Forse a memoria de' suoi primi guai : E che la mente nostra, pellegrina' Più dalla carne, e men da
Page 304 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 385 - Diretr' a me, che non era' più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso. Nuovo augelletto due o tre aspetta : Ma dinanzi dagli occhi de' pennuti Rete si spiega indarno, o si saetta.
Page 381 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 328 - Italia e, per ammenda, vittima fé' di Curradino; e poi ripinse al ciel Tommaso, per ammenda. Tempo vegg'io, non molto dopo ancoi, che tragge un altro Carlo fuor di Francia, per far conoscer meglio e sé e
Page 382 - Lo rivocai ; sì poco a lui ne calse. Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l' uscio dei morti, Ed a colui che l' ha quassù condotto, Li preghi miei, piangendo, furon porti.

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