Studii sulla Divina commedia

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R. Sandron, 1901 - 606 pages
 

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Page 381 - ... e di quello corredate conviti, donate cavalli e arme, robe e danari; portate le mirabili vestimenta ; edificate li mirabili edifici! ; e credetevi larghezza fare : e che è questo altro fare che levare il drappo d'in su l'altare, e coprirne il ladro e la sua mensa!
Page 476 - El s' appellava in terra il sommo Bene Onde vien la letizia che mi fascia : Eloi si chiamò poi; e ciò conviene: Che 1' uso de' mortali è come fronda In ramo che sen va, ed altra viene '. Nel monte che si leva più dall...
Page 366 - Tra due liti d'Italia surgon sassi, E non molto distanti alla tua patria, Tanto che...
Page 416 - O divina virtù, se mi ti presti tanto che l'ombra del beato regno segnata nel mio capo io manifesti...
Page 493 - Le risa alzai quando sonava il nome Della speranza al mio profano orecchio Quasi comica voce, o come un suono Di lingua che dal latte si scompagni. Or...
Page 219 - Tant'è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia che tanto amai, Quanto in bene operare è più soletta; Che la Barbagia di Sardigna assai Nelle femmine sue è più pudica.
Page 497 - A domandar ragione a questo giusto, Che gli assegnò sette e cinque per diece. Indi partissi povero e vetusto ; E se il mondo sapesse il cor ch' egli ebbe Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe.
Page 448 - Lo primo tuo rifugio e il primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo , Che in su la Scala porta il santo uccello; Ch'avrà in te sì benigno riguardo, Che del fare e del chieder, tra voi due, Fia primo quel che tra gli altri è più tardo.
Page 367 - Venne Cephas, e venne il gran vasello Dello Spirito Santo, magri e scalzi, Prendendo il cibo di qualunque ostello. Or voglion quinci e quindi chi rincalzi Li moderni pastori, e chi li meni, Tanto son gravi, e chi diretro gli alzi. Copron dei manti loro i palafreni, Sì che due bestie van sott' una pelle : O pazienza, che tanto sostieni! A questa voce vid' io più fiammelle Di grado in grado scendere e girarsi, Ed ogni giro le facea più belle.
Page 145 - Sì che appena rimaser per le cune, Augure, e diede il punto con Calcanta . In Aulide a tagliar la prima fune. Euripilo ebbe nome, e così il canta L'alta mia tragedia in alcun loco: Ben lo sai tu, che la sai tutta quanta. Quell' altro che ne' fianchi è così poco, Michele Scotto fu, che veramente Delle magiche frode seppe il gioco.

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