Rime, Issue 174G. Romagnoli, 1880 - 79 pages |
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Rime: raccolte su i codici e le stampe da Tommaso Casini Alessandro Tassoni No preview available - 1968 |
Common terms and phrases
adimandò afare aldito alegreza Alessandro Tassoni algun alora amazare amore anbasatore anchora andò àno aora ardito arquanto asentò avea avegna avese azetato azò bela canto charne charo chavaliero chaxa chusi comandò comenzò conpagno conselio cossa costui cotal cridare dama dapoi deto dicho dise dito dizendo dona ebeno esere falare fare fato fazeva femina feze filosofo fiolo fono fose gastaldo giovene gioveneto gran homo honore Hora iera induxiare inperador inperarixe inperatore instoria Ipocras lasa leto madona madre maistri manzare marito mente meraveia moiera moiere molie morte nula padre palazo parlare piaze presto prexe prexente putino raxone Respoxe rima Sacco di Prato saputo savio Secchia rapita senpre sienzia signor smarito sonetto sopelire Stefano tal afare Tassoni tenpo texoro tuto vechio vedere vegnia volio XVII zanbra zaschuno zercava zerto zià ziera zità zorno
Popular passages
Page 13 - Era quel giardino bellissimo, e copioso d'arbori e di frutti e di fresche erbette, le quali da più fontane per diversi rivi erano bagnate. Nel quale come il sole ebbe passato il meridiano cerchio, le due giovani, vestite di sottilissimi vestimenti sopra le tenere carni, e acconci i capelli con maestrevole mano, con isperanza di più piacere...
Page 108 - ... pure la so moliera lui guardava. Le vele al vento fresco presto calano, e quele dal bon vento fo gionfate, per lo mare andando, lasando le brigate. 25. Lo chastelano, povero iscognosuto, al suo torone si fono ritornato ; la sua moiere lui credeva del tuto ritrovarla in quela come era uxato ; e non la trovò, honde el fo pentuto d' avere consentito a questo fato.
Page 50 - Un tuo pari nutrito in un porcile senza stil di creanza e senza onore merta ben d'esser detto anima vile. Io vivo de la corte a lo splendore; tu ti ricoverasti al campanile per essere un poltrone, un mangiatore: A.
Page 45 - Ceva la segreteria: poi, quando il vide col papal mantello, subito si pentì della follia e venne a Roma a far questa faccenda, ma già la sua fortuna era in commenda.
Page 53 - Scrive un antico autor che quivi pria fu de le rane già l'antica sede, e ch'una vecchia al luogo il nome diede, Modana detta, che vi fea osteria. Non ha laghi vicin, selve, né monti; lontana al fiume e più lontana al mare, e dentro vi si va per quattro ponti. Ha fra l'altre una cosa singolare, che zappando il terren nascono fonti, si che per sete non si può pigliare.
Page 14 - ... le quali come due ritondi pomi pingevano in fuori il resistente vestimento, e ancora in più luoghi per leggiadre apriture si manifestavano le candide carni. La loro statura era di convenevole grandezza; e in ciascun membro bene proporzionate.
Page 46 - L'arte imitò d'un uom di carta pesta, Che par muover le mani ei piedi a sesta Per forza d' ingegnosa architettura, Di Filippo da Narni è la figura ,' Che non portò giammai scarpe nè vesta Che fosser nuove o cappel nuovo in testa, E centomila scudi ha su l'usura.
Page 54 - ... e destri, e sui canti maestri e ai fianchi delle porte in ogni parte masse di stabbio vecchio inculte e sparte; e in un buco in disparte ha il potta suo, ch'ogni altra cosa eccede, 26 ch'è tanto piccolin che non si vede.
Page 46 - Questa mummia col fiato, in cui natura l'arte imitò d'un uom di carta pesta, che par muover le mani ei piedi a sesta per forza d'ingegnosa architettura...
Page 28 - ... stabelito. segondo come lo cowpositor prende partito. 94. Et ancora io volio dar riposso a voi et a me a uno trato. Qui finirò questo canto zoiosso ; ma di particular numero, zascun ò avixato, non potria dire lo mio parlar copiosso, perchè questa instoria, con suo bel tratato, son condizionata con suo beli esenpli : per me ad ogni uno un canto sì se adenpli. 98. Ben che de simel numero non posa fare le stanzio d...