La divina commedia, s'aggiungono le varie lezioni [&c.] da C.L. Fernow, Volume 11807 |
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Accademici della Crusca alcun Alichino Allor altrui appresso Argo assai avea Barbariccia Beatrice Beatrice Portinari Boccaccio bolgia caccia cagione Canto Canto XII Canto XXXI cerchio ch'a ch'è ch'egli ch'ei ch'era ch'io che'l che'n ciascun cielo città codice di Monte colla colui comento convien costui cotali Dante dice dinanzi dinota Disse'l dissi Divina Commedia dolor duca esso fece fiamma fiera figliuola Fiorentini Firenze Flegias frate fummo fuoco furono gente Gerione Ghibellini gran gridò Guido Cavalcanti Inferno intende Jacopo Rusticucci l'altre edi L'altre edizioni leggono l'un l'uomo latino leggono l'altre edizioni Leonardo Bruni luogo maestro medesimo mente mezzo Michel Zanche mondo Monte Casino morte occhj parea parlar parole passo pece pena Perch'io perocchè piè piedi poco poeta porta Poscia puniti quei quivi ripa rispose s'io serpente sovra sovra'l Tebe terra testa tosto trista vale valle vece veder vedi verso vidi Virgilio vizj volse zioni
Popular passages
Page 95 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 168 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi : E quei, pensando eh...
Page 60 - NON era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco ; Non rami schietti, ma nodosi e involti ; Non pomi v
Page 2 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 26 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 25 - Per aver pace co' seguaci sui. Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi vita ci spense." Queste parole da lor ci fur porte. Dante Chinai il viso, e tanto il tenni basso, Fin che il poeta mi disse: "Che pense?
Page 26 - Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
Page 63 - Cade in la selva, e non l'è parte scelta; ma là dove fortuna la balestra, quivi germoglia come gran di spelta. Surge in vermena ed in pianta silvestra; l'Arpie, pascendo poi delle sue foglie, fanno dolore, ed al dolor fenestra l>. Come l'altre verrem per nostre spoglie, ma non però ch'alcuna sen rivesta; che non è giusto aver ciò ch'om si toglie.
Page 5 - Alle qua' poi se tu vorrai salire, Anima fia a ciò di me più degna : Con lei ti lascerò nel mio partire. Che quello Imperador che lassù regna, Perch' i' fui ribellante alla sua legge, Non vuol che in sua città per me si vegna.
Page 137 - Mentre ch' io forma fui d' ossa e di polpe " Che la madre mi die, l' opere mie ' Non furon leonine ma di volpe. "Gli accorgimenti e le coperte vie " Io seppi tutte, e sì menai lor arte " Ch' al fine della terra il suono uscie.