Studi sulla Divina commedia de Dante Alighieri, Volume 1 |
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Popular passages
Page 269 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 195 - L'ardua sua materia terminando, Con atto e voce di spedito duce s: Ricominciò: Noi semo usciti fuore Del maggior corpo al ciel, ch'è pura luce; Luce intellettual piena d'amore, *> Amor di vero ben pien di letizia, Letizia che trascende ogni dolzore.
Page 364 - Che 1' una parte e 1' altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Facciatt le bestie fiesolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman, che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta. Se fosse pieno tutto il mio dimando, Risposi lui , voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Chè in la mente m...
Page 57 - Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva oscura, Che la diritta via era smarrita.
Page 323 - Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d' onor sì degno. E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi : Da ch...
Page 287 - Restato m' era, non mutò aspetto, Nè mosse collo, né piegò sua costa : E se, continuando al primo detto, Egli han quell'arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della Donna che qui regge, Che tu saprai quanto queir arte pesa. E se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi : perché quel popolo è sì empio Incontr' a' miei in ciascuna sua legge ? Ond...
Page 234 - Quam multa in silvis autumni frigore primo Lapsa cadunt folia, aut ad terram gurgite ab alto 310 Quam multae glomerantur aves, ubi frigidus annus Trans pontum fugat et terris immittit apricis.
Page 77 - Ed una lupa , che di tutte brame Sembiava carca nella sua magrezza. E molte genti fe
Page 81 - Mentre ch' io ruinava in basso loco, Dinanzi agli occhi mi si fu offerto Chi per lungo silenzio parea fioco. Quand' i' vidi costui nel gran diserto : Miserere di me, gridai a lui, Qual che tu sii, od ombra, od uomo certo.
Page 307 - Non frondi verdi ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, Non pomi v'eran, ma stecchi con tosco.