Serie Di Aneddoti, Volume 4Per L'Erede Merlo Alla Stella, 1785 |
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abbia adunque alcuna amore ancorchè Anedd antichi Autore aveſſe Beatrice Boccaccio buona Cacciaguida Cangrande ch'è ch'egli ch'io cielo Codice colla colui Comento Commedia Convito coſa coſe coſtui cotal Cruſca Dante detto dice dire dirſi diſſe divina divina Commedia donna effer Egloga equinozio eſempio eſſa eſſe eſſendo eſſer eſſo eſt ficcome Filippo Villani Filoſofia Fiorentini Firenze folo forſe foſſe Imperciocchè Inferno latino Letterati lezione luogo lupa Matteo Villani noſtro nuova parla parole Pietro Poema Poeta preſſo publico Purgatorio quæ quam quaſi queſto quod ragione Rime ſarà ſarebbe ſcritto ſecondo ſegno ſelva ſempre ſenſo ſenza ſi legge ſi vede ſia ſia ſtato ſolo ſon ſono ſopra ſotto ſpiega ſta ſtampa ſtato ſteſſo ſtoria ſtudio ſua ſue ſuo ſuoi Teſti teſto Verona verſi verſo Virgilio vizj volgare دو دو
Popular passages
Page 191 - Ma quell' altro magnanimo, a cui posta Restato m' era, non mutò aspetto, Nè mosse collo, né piegò sua costa : E se, continuando al primo detto, Egli han quell'arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della Donna che qui regge, Che tu saprai quanto queir arte pesa. E se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi : perché quel popolo è sì empio Incontr' a' miei in ciascuna sua legge ? Ond...
Page 58 - Bilancia con 20 l'equinozio di autunGià era '1 sole a l'orizzonte giunto lo cui meridi'an cerchio coverchia lerusalèm col suo più alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov'i' era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance.
Page 154 - Che m' avea di paura il cor compunto; Guardai in alto, e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta , Che mena dritto altrui per ogni calle.
Page 81 - Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vii sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo. Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che già la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com si move circa e vicino a lui, Maia e Dione.
Page 51 - Surge a' mortali per diverse foci La lucerna del mondo ; ma da quella, Che quattro cerchi giunge con tre croci, Con miglior corso e con migliore stella Esce congiunta, e la mondana cera Più a suo modo tempera e suggella.
Page 82 - Io vidi mosso me per tutto l' arco Che fa dal mezzo al fine il primo clima : Si ch' io vedea di là da Gade il varco Folle d' Ulisse, e di qua presso il lito Nel qual si fece Europa dolce carco.
Page 158 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...
Page 90 - Restato m' era, non mutò aspetto. Nè mosse collo, nè piegò sua costa. E se, continuando al primo detto, S' egli han quell' arte, disse, male appresa, Ciò mi tormenta più che questo letto. Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della donna che qui regge, Che tu saprai quanto quell
Page 60 - Fatto avea di là mane , e di qua sera Tal foce quasi , e tutto era là bianco Quello emisperio, e l'altra parte nera, Quando Beatrice in sul sinistro fianco Vidi rivolta, e riguardar nel Sole: Aquila sì non gli s'affisse unquanco.
Page 91 - La gente nuova ei subiti guadagni Orgoglio e dismisura han generata, Fiorenza, in te; sì che tu già ten piagni.