Storia della letteratura italiana e della estetica per gl'istituti medi superiori secondo i vigenti programmi ...: Dale origini al Boccaccio

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G. B. Paravia & c., 1927
 

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Page 35 - ntendo ben, donne mie care. XLII Appresso questo sonetto apparve a me una mirabile visione, ne la quale io vidi cose che mi fecero proporre di non dire più di questa benedetta infino a tanto che io potesse più degnamente trattare di lei.
Page 61 - E lo primo che cominciò a dire sì come poeta volgare, si mosse però che volle fare intendere le sue parole a donna, a la quale era malagevole d'intendere li versi latini.
Page 39 - Veramente io sono stato legno sanza vela e sanza governo portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà; e sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...
Page 121 - Qual ninfa in fonti, in selve mai qual dea chiome d'oro sì fino a l'aura sciolse? quando un cor tante in sé vertuti accolse? benché la somma è di mia morte rea. Per divina bellezza indarno mira, chi gli occhi de costei già mai non vide, come soavemente ella gli gira; non sa come Amor sana e come ancide chi non sa come dolce ella sospira e come dolce parla e dolce ride.
Page 50 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 44 - Aristotile nel secondo de l'Etica, che l'uomo s'ausi a ben fare ea rifrenare le sue passioni, acciò che questo tallo, che detto è, per buona consuetudine induri, e rifermisi ne la sua rettitudine, sì che possa fruttificare, e del suo frutto uscire la dolcezza de l'umana felicitade. xxii. Comandamento è de li morali filosofi che de...
Page 35 - Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m'era, fu' io a lui men cara e men gradita; e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, che nulla promission rendono intera.
Page 53 - Sì che quasi dire si può de lo Imperadore, volendo lo suo officio figurare con una imagine, che elli sia lo cavalcatore de la umana volontade. Lo quale cavallo come vada sanza lo cavalcatore per lo campo assai è manifesto, e spezialmente ne la misera Italia, che sanza mezzo alcuno a la sua governazione è rimasa...
Page 34 - Fu mondano uomo, ma di lui avemo fatta menzione, perocch'egli fu cominciatore e maestro in digrossare i Fiorentini, e farli scorti in bene parlare, e in sapere guidare e reggere la nostra repubblica secondo la politica.
Page 47 - ... e dell'Italia, e amore di donna e di gloria e di verità, e la filosofia con ogni sua speculazione, e il parteggiare in politica, tutte insomma le passioni— io le chiamo necessità— dell'umano cuore, che spesso dormono finché non sono irritate da' tempi e da' casi della vita, s'erano immedesimate a operare con quest'unica della religione.

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