Florilegio e dizionario dantesco, Volume 55dalla Tipografia di G. Garluccio, 1855 - 467 pages |
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aferesi ALCUNO amore anco andare anime antica apocope assai avea aver avverbio Beatrice bella in prosa buon Cacciaguida CANTO CANTO XII CANTO XXXI catacresi Cesari ch'è chè Cielo colui comune alla prosa Crusca cuore Dante desiderio detto dicesi disio divina dizion figurata dizion poetica dolce dolore elegante elitropia ellissi empireo Eneide esempio eterna fare farsi frase comune Ghibellino giova guardare Inferno intendi l'anima l'occhio lagrime latina limosinare lingua locuzione luogo maraviglia mente metaforico metonimia mondo morte nuova occhi parlare parole passo perifrasi poco poesia Poeta pria proprio prosaica prosatori pure Purg quivi ragione rima senso improprio sentenza sentimento significa sincope sineddoche spirito stare tornare vale vece vedere venire verbo VERSO vidi Virgilio virtù viso Vocab voglia VOLGERE vuol dire XVII XVIII XXII XXIII XXIV XXIX XXVII XXVIII XXXI XXXIII
Popular passages
Page 456 - Si permette che la suindicata opera si stampi; però non si pubblichi senza un secondo permesso, che non si darà, se prima lo stesso Regio Revisore non avrà attestato di aver riconosciuto nel confronto essere la impressione uniforme all'originale approvato.
Page 286 - SOLEA creder lo mondo in suo periclo Che la bella Ciprigna il folle amore Raggiasse, volta nel terzo epiciclo ; Per che non pure a lei facean onore Di sacrificio e di votivo grido Le genti antiche nell' antico errore ; Ma Dione onoravano e Cupido, Quella per madre sua, questo per figlio, E dicean ch' ei sedette in grembo a Dido ; E da costei, ond...
Page 109 - E s' ella d' elefanti e di balene Non si pente, chi guarda sottilmente, Più giusta e più discreta la ne tiene : Ché dove l' argomento della mente S' aggiunge al mal volere ed alla possa, Nessun riparo vi può far la gente. La faccia sua mi parea lunga e grossa, Come la pina di san Pietro a Roma ; Ed a sua proporzione eran l' altr
Page 298 - Né valse esser costante né feroce, Sì che, dove Maria rimase giuso, Ella con Cristo salse in su la croce. Ma, perch'io non proceda troppo chiuso, Francesco e Povertà per questi amanti Prendi oramai nel mio parlar diffuso.
Page 277 - Intra due cibi, distanti e moventi d'un modo, prima si morria di fame, che liber...
Page 349 - E fia prefetto nel foro divino allora tal, che palese e coverto non anderà con lui per un cammino. Ma poco poi sarà da Dio sofferto nel santo officio; ch'el sarà detruso là dove Simon mago è per suo merto, e farà quel d'Alagna intrar più giuso ». (Par.
Page 320 - Poscia che s' infutura la tua vita Via più là che il punir di lor perfidie. Poi che tacendo si mostrò spedita L' anima santa di metter la trama In quella tela ch...
Page 360 - ... l'imago al cerchio e come vi s'indova; ma non eran da ciò le proprie penne: se non che la mia mente fu percossa da un fulgore in che sua voglia venne.
Page 251 - Sì scoppia' io sott' esso grave carco, Fuori sgorgando lagrime e sospiri , E la voce allentò per lo suo varco. 495 Ond'el1'a me: Per entro i miei disiri, Che ti menavano ad amar lo bene Di là dal qual non è a che s
Page 248 - Ma tanto più maligno e più silvestre si fa '1 terren col mal seme e non cólto, quant'elli ha più di buon vigor terrestre.