RimePresso F. Marchini, 1822 - 212 pages |
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acerba alcuna amanti Amor Amor crudele ANGELO POLIZIANO ARISTEO assai avea BALLATA begli occhi bel Giulio bella bellezza bianca buon cagion canto ch'io ciel contento convien costei crede crin crudel cuore Cupido d'amor degno diletto disio doglia dolce dolor Donna drento DRIADE dura Euridice fama fede fera fiera fior fuggir fuoco fussi gentil Giostra Giove Giuliano dei Medici gloria gran Greci Inferno intorno l'aer l'alma l'erba l'Orfeo lacci lamento leggiadro lieta Lorenzo m'ha maraviglia Marsilio Ficino MENADE mondo monte MOPSO morire morte mostra Ninfa ognor ognun omai Omero onore ORFEO Pajon pasce Pasitea pena petto piacer Piangete pianto Pico della Mirandola piè pietà pietosa piglia piropo PLUTONE poco Poeta prieghi PROSERPINA ride rose sarà segua selva sento signore spero spirto Stanze stella stral t'amo TESIFONE TIRSI tolto tosto tristo vede veggio vento verde virtù viso voglia vuole Zefiro
Popular passages
Page 112 - E voi, donzelle, a schiera con li vostri amadori, che di rose e di fiori vi fate belle il maggio, venite alla frescura delli verdi arbuscelli.
Page 13 - Candida è ella, e candida la vesta, ma pur di rose e fior dipinta e d'erba: lo inanellato crin dell'aurea testa scende in la fronte umilmente superba. Ridegli attorno tutta la foresta, e quanto può sue cure disacerba. Nell'atto regalmente è mansueta; e pur col ciglio le tempeste acqueta.
Page 34 - Nell'altra, in un formoso e bianco tauro si vede Giove per amor converso portarne il dolce suo ricco tesauro, e lei volgere il viso al lito perso in atto paventosa; ei bei crin...
Page 118 - I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino. Ma poi ch'i' ebbi pien di fiori un lembo, vidi le rose e non pur d'un colore : io corsi allor per empier tutto el grembo, perch'era si soave il loro odore che tutto mi senti' destar el core di dolce voglia e d'un piacer divino.
Page 25 - Pianto in compagnia de' suo' Dolori; e quinci e quindi vola senza modo Licenzia non ristretta in alcun modo. 77 Con tal milizia e suoi figli accompagna Venere bella madre degli Amori. Zefiro il prato di rugiada bagna, spargendolo di mille vaghi odori: ovunque vola, veste la campagna di rose gigli violette e fiori: l'erba di sue belleze ha maraviglia: bianca, cilestra, pallida e vermiglia.
Page 14 - Sembra Talia, se in man prende la cetra; sembra Minerva, se in man prende l'asta; se l'arco ha in mano, al fianco la faretra, giurar potrai che sia Diana casta.
Page 26 - Sovresso il verde colle alza superba l'ombrosa chioma u' el sol mai non arriva: e sotto vel di spessi rami serba fresca e gelata una fontana viva, con sì pura, tranquilla e chiara vena, che gli occhi non offesi al fondo mena.
Page 36 - Sovra l'asin Silen, di ber sempre avido, con vene grosse, nere e di mosto umide, marcido sembra, sonnacchioso e gravido; le luci ha di vin rosse, infiate e fumide; l'ardite ninfe l'asinel suo pavido pungon col tirso, e lui con le man tumide a' crin' s'appiglia; e mentre sì l'aizono, casca nel collo, e
Page 25 - Trema la mammoletta verginella con occhi bassi, onesta e vergognosa; ma vie più lieta, più ridente e bella, ardisce aprire il seno al sol la rosa: questa di verde gemma s'incappella, quella si mostra allo sportel vezosa, l'altra, che 'n dolce foco ardea pur ora, languida cade e '1 bel pratello infiora.
Page 1 - ... fati insin già dalla cuna, risuoni te dai Numidi a Boote, dagl'Indi al mar che '1 nostro celo imbruna, e, posto il nido in tuo felice ligno, di roco augel diventi un bianco cigno?