Propugnatore: studii filologici, storici e bibliografici di varii soci della Commissione pe'testi di lingua, Volume 21

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G. Romagnoli, 1888
 

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Popular passages

Page 223 - 1 poema sacro, Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m'ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov...
Page 231 - Dies annorum nostrorum in ipsis septuaginta anni. Si autem in potentatibus octoginta anni, et amplius eorum labor et dolor, quoniam supervenit mansuetudo, et corripiemur.
Page 417 - Vergine, tale è terra e posto ha in doglia Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne; E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel che n' avvenne Fora avvenuto ; ch' ogni altra sua voglia Era a me morte ed a lei fama rea.
Page 403 - MIOLA, Le scritture in volgare dei primi tre secoli della lingua ricercate nei codici della Biblioteca Nazionale di Napoli, Bologna, Tip.
Page 89 - Betto non era mai potuto venir fatto d'averlo, e credeva egli co' suoi compagni che ciò avvenisse per ciò che Guido alcuna volta, speculando, molto astratto dagli uomini divenia: e per ciò che egli alquanto tenea dell'oppinione degli epicuri, si diceva tra la gente volgare che queste sue speculazioni erano solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse.
Page 65 - Deum amandum et ipsa sola explica!, quantum possibile est explicare, pulcritudines etenaales, quas oculis carnis contemplan non potest; quia nec oculus vidit, nec auris audivit, nec in cor hominis ascendit que preparavit Deus diligentibus se, ut ait apostolus Paulus.
Page 25 - Amor a signoria, e ch' i' mi misi al tutto in sua balia 4 e saramento gli feci e omaggio; e per più sicurtà gli diedi in gaggio il cor, ch'e' non avesse gelosia ched i' fedel e puro i' no gli sia, 8 e sempre lui tener a segnor maggio.
Page 87 - Ed io a lui: Da me stesso non vegno. Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Page 417 - Or se' colà, dove spesso il desio ti tirò già per veder Lauretta; or sei dove la mia bella Fiammetta siede con lei nel cospetto di Dio. Or con Sennuccio e con Cino e con Dante vivi, sicuro d'eterno riposo mirando cose da noi non intese.

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