Epistolario del duca Michelangelo Caetani di Sermoneta: corrispondenza dantsca

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F. Lumachi, succ. flli. Bocca, 1903 - 194 pages
 

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Page 152 - Troia in Italia, che fu origine della nobilissima città romana, siccome testimoniano le scritt.ure. Per che assai è manifesta la divina elezione del romano Imperio per lo nascimento della santa Città, che fu contemporaneo alla radice della progenie di Maria.
Page 145 - Un fracasso d' un suon pien di spavento, Per cui tremavano ambedue le sponde; Non altrimenti fatto che d'un vento Impetuoso per gli avversi ardori, Che fier la selva, e senza alcun rallento Li rami schianta, abbatte, e porta fuori: Dinanzi polveroso va superbo, E fa fuggir le fiere e li pastori.
Page 152 - David. E tutto questo fu in uno temporale, che David nacque e nacque Roma, cioè che Enea venne di Troia in Italia, che fu origine de la cittade romana, sì come testimoniano le scritture. Per che assai è manifesto la divina elezione del romano imperio, per lo nascimento de la santa cittade che fu contemporaneo a la radice de la progenie di Maria.
Page 151 - Allighi eri in questa sua apertura di Dite voluta velatamente significare, tanto in ossequio di Virgilio quanto del fondatore del romano Impero, a seconda di quelle dottrine da lui seguite, delle quali a principio si è fatta parola. La domanda che a Virgilio fece Dante: Se alcuno di loro del primo cerchio del Limbo discendeva mai in quel fondo infernale, fu conseguente alle parole di Virgilio, che aveagli detto un Tale esserglisi offerto per l'apertura di Dite; non altri potendo questi essere che...
Page 146 - ... pastori. A questo fracasso Virgilio sciolse gli occhi a Dante, dicendogli che gli dirizzasse da quella parte ov'era più. acerbo il fumo, e di là vide venire uno che a piante asciutte passava Stige, menando spesso la sinistra mano innanzi a sé, onde rimuovere dal suo volto quell' aere grasso, sembrando lasso solo di quell'angoscia.
Page 147 - ... discopriva dottrina alcuna nascosta. Non pertanto nel ricercare sotto a quel velame si smarrì in altro errore, immaginando in quella vece si fosse Mercurio, che aprisse le porte col suo Caduceo. Altri vi fu ancora, che con più grave ed inescusabile errore pensò che questi fosse il divino Salvatore venuto a dischiudere quella porta. A provare quanto lungi dal vero siano andate tali chiose...
Page 141 - Arabi nella origine loro in opposizione alle religiose dottrine: quindi era l'opera de' grandi ingegni porre ogni studio alla dimostrazione della concordia tra i lumi naturali e quelli della rivelazione. A questo nobile fine in tutto il trattato della Divina Commedia, e nelle altre sue opere adoprò l'Allighieri ogni argomento sì...
Page 142 - Tutta la morale materia di questo trattato, chiusa in gran parte dentro l'allegoria, e disposta nel più distinto ordinamento, secondo che insegnava la scienza, servì in pari tempo, con mirabile magistero, a quanto domandava l'arte alla formazione del poema. In questo la mente smarrita di. Dante, per soccorso della grazia divina, ammaestrata dalla ragione in immagine di Virgilio, venne condotta per la contemplazione della colpa e della penitenza a Beatrice, figura della scienza beatificante: e con...
Page 147 - Angelo con le sue bianche ali dirette verso il cielo, trattando l'aere con l'eterne penne che non si mutano come mortai pelo. Nella quale descrizione non vi ha cosa alcuna che si confonda con gli attributi della umana natura. Facendosi ora a ricercare la descrizione dell'ignoto Personaggio non si troverà somiglianzà alcuna con quella fatta dell'Angelo.

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