Lettere di Pamfilo a Polifilo sopra l'Apologia del libro Della volgare eloquenza di Danteeditore non identificato, 1821 - 152 pages |
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adunque alcuni allora altre antichi Apologista avea barbara bisogna Boccaccio Bologna Bolognesi Bono Giamboni buon volgare chè Cicerone citata città Ciullo comu consuetudine corrotto corte di Federico credo d'Italia Dante detto dialetto dialetto Attico dice il Muratori dichiarò sconci dire divenire dovea eccellenti eloquenza erano favella fece Fiorentino Firenze Folcacchiero fondato forestiera furono gramatica Greci intende Italia l'Apologista liani lingua comune lingua Francese lingua Gallica lingua Genovese lingua Italiana lingua Latina lingua Napoletana lingua Osca linguaggio loqui luogo maestro medesimo mescolanza minuto popolo nativa proprietà niuna nobile lingua Omero Oratori parlar latinamente parole perciocchè perfezione Petrarca Piero delle Vigne plebe plebea poema poesia poeti popolo poteano propria e nativa prova Pugliese quod Rettorica rime Romani rozza scri scrisse scrissero scritto scrittori scrive in lingua secolo Sicilia Siciliani Socrate solecismi Strabone studio Toscani uomini veggiamo vocaboli volgari сс כג
Popular passages
Page 139 - Questo veramente hanno usato gli illustri dottori che in Italia hanno fatto poemi in lingua volgare; cioè i Siciliani, i Pugliesi, i Toscani, i Romagnoli, i Lombardi, e quelli della Marca Trivigiana e della Marca d'Ancona.
Page 73 - Seneca e Numa Pompilio. Ed il volgare di cui parliamo, il quale è innalzato di magisterio e di potenzia, innalza i suoi di onore e di gloria. E ch'el sia da magisterio innalzato, si vede, essendo egli di tanti rozzi vocaboli italiani, di tante perplesse costruzioni, di tante difettive pronunzie, di tanti contadineschi accenti, così egregio, così districato, così perfetto e così civile ridotto, come Cino da Pistoia e l'amico suo nelle loro canzoni dimostrano.
Page 143 - Ma poiché cominciassi a scrivere ea parlare co' posteri , si cominciò ancora ad ornarla, ea ripulirla. Di qualunque città, e di qualunque provincia fossero coloro che furono i primi ad aprire agli altri la via , essi pensarono certamente che maggior diligenza doveasi usare nello scrivere che nel parlare. Si sforzarono perciò di toglierne quanto più fosse possibile ogni asprezza, e di renderla, come...
Page 11 - Figuratevi un uomo di bassa sfera oggidì, il quale abbia un po' di tintura della lingua latina, e impari da' predicatori e letterati molte voci di quella, quando gli venga in capo di parlar latino, parlerà senza fallo; ma un latino pieno di solecismi e barbarismi, e vi mescolerà voci della volgar sua lingua; né osserverà regola alcuna di casi, numeri, verbi e nomi. Altrettanto fecero gli antichi notai, benché s'abbia a credere che studiassero alquanto di latino.
Page 35 - Latine loqui est illud quidem, ut paulo ante dixi, in magna laude ponendum, sed non tam sua sponte, quam quod est a plerisque neglectum; non enim tam praeclarum est scire Latine quam turpe nescire...
Page 91 - Il perchè coloro che erano d' alto cuore , e di grazia dotati , si sforzavano d' aderirsi alla maestà di sì gran Principe : talchè in quel tempo tuttociò che gli eccellenti italiani componevano, tutto primamente usciva alla Corte di sì alti Monarchi: e perchè la regale lor sedia era in Sicilia, accadde che tutto quello che i precessori nostri composero si chiama Siciliano. ,, Ma siccome poscia la fortuna di que' Principi fu volta in basso, e si guastò anche colla loro mutata dignità, e grandezza,...
Page 86 - ... ivi a tali subietti s'adopera , si nomini cortigiana . » Qui non dice più fondare la lingua, ma adoperare, dal che bisogna inferire , che la forbita lingua si fonda , e si adopera insieme da' poeti nelle corti : e seguita così . « Secondo la quale dottrina si dee dunque cercare : primo : quale nel ducento fosse la più gran corte d...
Page 138 - Che l' illustre Volgare è quello che in ciascuna città appare e che in niuna riposa, — Che 35 («) Cont.
Page 138 - Scritt. del 300, lib. 3, cap. ult. il capo senza il tronco e le braccia non è persona . E la novella del Montesacro potrebbe ridirsi da alcun nuovo Agrippa a quella plebe qualsiasi che volesse gl'illustri uomini governare.
Page 121 - Bolognesi ne' giorni di Dante era in sì grande pregio non per le mozze parole delle fantesche e de' servi, ma per quelle che si adoperavano in quel concilio nobilissimo d'Italiani maestri, che detto era Università.