Giosue CarducciZanichelli, 1901 - 56 pages |
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Popular passages
Page 30 - Te da la pietà che piange e prega. Te da l'amor che liete Le creature ne la vita lega, Io scomunico, o prete; Te pontefice fosco del mistero, Vate di lutti e d'ire, Io sacerdote de l'augusto vero, Vate de l'avvenire.
Page 25 - ... uno straccio d'annunzio in qualche giornale. Potevo tirar via, come molti mi consigliavano, e cavarmela con due paginette di prefazione. Avrei guadagnato più presto e di più. Io, no. La vocazione che mi sentivo a scrivere volli consacrare con la ostinazione a dover far sempre meglio, o almeno il più che io potessi. A tale rispetto per l'arte, o meglio per l'officio dello scrivere, non so di esser venuto meno mai: né v'è cosa che più m'offenda del sentirmi schiaffar su '1 viso proposizioni...
Page 30 - Giovin messia del popolo Gesù, Non tremavan le madri ; e Naim in festa Vide la morte a un suo cenno fuggir E la piangente vedovella onesta Tra il figlio e Cristo i baci suoi partir. Sorridean da i cilestri occhi profondi I pargoletti al bel profeta umil : Ei lacrimando entro i lor ricci biondi La mano ravvolgea pura e sottil. Ma tu co...
Page 29 - ... guerra; te che il lor sangue chiedi con parole soavi a' fidi tuoi, ed il sangue di chi re non ti vuole ferocemente vuoi; te da la pietà che piange e prega, te da...
Page 25 - Nel 1858, lasciato d' insegnar retorica al servizio del comune di San Miniato e non avendo speranza che il governo granducale mi lasciasse egli insegnare più altro, mi ridussi a vivere con la famiglia in Firenze. E se dovessi dire oggi come vivessi, mi troverei imbrogliato : delle volte, pare, non più d' una volta forse, a certe età, si vive anche di nulla.
Page 39 - L'ora presente è in vano, non fa che percuotere e fugge; sol nel passato è il bello, sol ne la morte è il vero. Pone l'ardente dio su '1 monte de' secoli il piede agile, e canta, ed apre l'ali superbe al cielo.
Page 23 - A voi | Giacomo Leopardi e Pietro Giordani | viventi | queste mie rime | come ad autori e maestri | offerto avrei vergognando | le quali parmi ora superbo | consecrare | alla memoria di voi grandissimi | io piccolissimo.
Page 11 - L'aspra tua chioma porgimi, ch'io salti anche in arcione, Indomito destrier. A noi la polve e l'ansia del corso, ei rotti vènti, *E il lampo de le seìici percosse, e de i torrenti L'urlo solingo e fier. I bei ginnetti italici han pettinati crini, Le constellate e morbide aiuole de...
Page 30 - Oh, allor che del Giordano ai freschi rivi Traea le turbe una gentil virtù E ascese a le città liete d'ulivi Giovin messia del popolo Gesù, Non tremavan le madri; e Naim in festa Vide la morte a un suo cenno fuggir E la piangente vedovella onesta Tra il figlio e Cristo i baci suoi partir. Sorridean da...
Page 13 - Mi sfolgorar da' gelidi marmi nel petto un raggio, Ed obliai le vergini danzanti al sol di maggio E i lampi de' bianchi omeri sotto le chiome d'òr.