Francesca da Rimini: tragediaTip. Borghi, 1861 - 64 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
abborre alcun sospetto amante amarti amor lo strinse anco atri avrei baci Bath braccia bramar brando caro fratello cercava ognor d'esser ch'io chieggo COLLEGE LIBRARY FRANCESA credea deggio delitto detti dolce donna Empio Favella felice Fia vero figlia e moglie FRANCESA DA RIMINI Francesca FRANCESCA FRANCESCA LANCIOTTO FRANCESCA Padre FRANCESCA Pietà Fuggimi fuggir gaio spirto giorno giuramento Guai GUIDO LANCIOTTO Oh imene infelici le querele INFERNO Ingrata l'ami l'amor l'empia L'odio lagrime Lancillotto LANCIOTTO Oh Guido Lasso lieta m'ami m'odii M'ucciderà mai ci rivedrem mirava infondea Misera ognor d'esser solinga Oh rabbia Oh vista OVERDUE Palagio PAOLO E LANCIOTTO PAOLO Francesca PAOLO LANCIOTTO PAOLO Oh parli pensier perdei piange pianto Pietosa preghiere pria prode Proprieta Salvini RIMINI 18 Salvini Noi leggevamo sangue Scancellar Sclamò senti sepolcro serba SILVIO PELLICO sposo stanze t'amo teneramente amato cielo tremo Vederla veggio VERI TAS HARVARD Vivrò
Popular passages
Page 3 - Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valer desti e seggio, E tutto quanto ho di più caro alberghi!
Page 20 - A' piedi De' miei paterni aitar teco verronne. Chi di me più infelice? Ivi frammisti I sospir nostri s'alzeranno. Oh donna ! Tu invocherai la morte mia, la morte Dell'uom che abborri... io pregherò che il cielo Tuoi voti ascolti e all'odio tuo perdoni, E letizia t'infonda, e lunga serbi Giovinezza e beltà sul tuo sembiante, E a te dia tutto che desiri!... tutto!... Anche.... l'amor del tuo consorte... e figli Da lui beati ! FRANCESCA.
Page 3 - Fui dal clemente imperator : dispetto In me facean gli universali applausi. Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de
Page 22 - A' più remoti Lidi mi recherò; quanto più gravi E perigliose troverò le imprese, Vie più dolci mi fien, poiché Francesca Imposte me l'avrà.
Page 25 - Oh giorno! A te quel libro Restava. Paolo. Ei posa sul mio cuor. Felice Nella mia lontananza egli mi fea. Eccol: vedi le carte che leggemmo Ecco: vedi, la lagrima qui cadde Dagli occhi tuoi quel dì.
Page 24 - Il piede Dalle virginee tue stanze volgevi Al secreto giardino. E presso al lago, In mezzo ai fior prosteso, io sospirando Le tue stanze guardava; e al venir tuo Tremando sorsi. — Sopra un libro attenti Non mi vedeano gli occhi tuoi ; sul libro Ti cadeva una lagrima... Commosso Mi t'accostai. Perplessi eran miei detti. Perplessi pure erano i tuoi. Quel libro Mi porgesti e leggemmo. Insiem leggemmo « Di Lancillotto come amor lo strinse.
Page 18 - Noi posso. — Oh! come mi guardò! Più bella La fa il dolor : più bella, si, mi parve, Più sovrumana! E la perdei! Lanciotto Me l'ha rapita!
Page 36 - Vorresti? il pensier tuo scemo. Tu temi Che un giorno in lei mi vendichi, in Francesca, Nella tua amante; e or più desio men prende. Che? d'immolarvi non ho dritto?
Page 9 - II tacer, colpa il domandar conforto, Colpa il narrar si reo delitto a un padre. Che il miglior degli sposi alla sua iiglia Diede... e felice non la fé ! GUIDO Me lasso!