67-69. E se stati ec. Per ciò
che
segue il Poeta a dire, due ter-
zetti sotto, rendesi chiaro che, al-
lusivamente alla proprietà che
l'acqua dell' Elsa, fiume in To-
scana, ha d'impietrire, ossia di
ricoprire d'un tartaro petrigno
ciò che vi s' immerge, vuole qui
accennare che i vani pensieri gli
impietrirono, cioè resero affatto
stupida la mente; e che il reo pia-
cere de' medesimi vani pensieri
macchiò il bel candore di essa
mente, come il sangue di Piramo
macchiò il candore della gelsa, se-
condo la favola riferita altrove.
70-72. Per tante circostanze cc.
Vuol dire, che l'albero del bene
e del male, dilatandosi tanto più
quanto saliva più in alto, contro
l'uso degli altri alberi, dimostrava
con la sua semplice figura che
Dio l' avea fatto solo a suo uso,
e che l'uomo non dovea tentare
di ascenderlo, che è quanto a dire,
di conoscere il bene ed il male;
onde Adamo, che fu cotanto au-
dace, ne fu giustamente punito.
73-74. Nello 'ntelletto Fatto di
pietra, ed in peccato tinto. Espri-
me più chiaramente il medesimo
che ha detto due terzetti sopra,
essere stati i suoi vani pensieri
alla mente come acqua d'Elsa,
rendendola di pietra; e il piacer
loro un Piramo alla gelsa, tin-
gendola di peccato.
76-78. Voglio anche ec. Co-
struzione: Anche per quello, per
quel motivo, che si reca il bor-
done cinto di palma, che dai pel-
legrini ritornanti dalla visita dei
sacri luoghi della Palestina por-
tasi il bastone ornato di foglie di