E i raggi ne ferian per mezzo 'l naso, Allo splendore assai più che di prima, Delle mie ciglia, e fecimi 'l solecchio, Come quando dall' acqua o dallo specchio Ivi dinanzi a me, esser percosso: 9 12 15 18 21 7. Per mezzo 'l naso in vece di mani alzate sopra le ciglia face Per ch'a fuggir la vista mia fu ratta. 曲 24 27 Che è quel, dolce Padre, a che non posso della Cattotrica di Euclide: 2,° che perpendicolare fu chiamato il cader della pietra da Alberto Magno maestro di san Tommaso d'Aquino nel suo libro Delle cause e delle proprietà degli elementi, libro or negletto, ma che occupò gran tempo le scuole ; 3.o che rifratta sta qui al senso di riflessa, distinzione che non conobbero gli antichi, poichè il deviamento in genere de' raggi della luce fu espresso col greco verbo αναπλά. Ja, che significa spezzarsi. Con queste premesse si fa egli strada alla seguente interpretazione: »Come quando un raggio di luce dal 33 che se il raggio si supponga di- 24-25 Per ch' a fuggir la vista mia fu ratta: o chiudendo subito gli occhi, o voltandoli altrove per isfuggirne lo scontro. 26. Schermare, sinonimo di schermire-viso per occhi, vista- tanto che mi vaglia, tanto che possa valermene. 29. La famiglia del Cielo, gli Angeli. 32-33. Fieti diletto, Quanto ec.: proverai tanto diletto nel veder queste cose, cioè gli Angeli, quanto per natura tua sarai capace di riceverne. 10 Poi giunti fummo all' Angel benedetto, Ad un scalèo vie men che gli altri eretto. E Beati misericordes fue Cantato retro, e, godi tu che vinci. Suso andavamo, ed io pensai, andando, E dirizzami a lui sì dimandando: Che volle dir lo spirto di Romagna, 36. Scaleo per scala· vie men ec. Appartiene ciò a dinotare che si andava agevolando la via del Cielo. 37. Linci per di lì. 38-39. Beati misericordes. Anche queste parole debbono intendersi cantate dagli Angeli, come di quell' altre Beati pauperes dicemmo nel Canto XII. 110 di que sta Cantica; e sono pur esse parole di Gesù Cristo, nel cap. 5 di s. Matteo, encomianti l'amore del prossimo, virtù contraria all' invidia, nel poc' anzi passato girone purgatagodi tu che vinci corrisponde alle parole pur di Gesù Cristo nel citato capo di s. Matteo: Gaudete et exultate, quoniam merces vestra copiosa est in coelis. 42. Prode, sustantivo, per pro, 36 39 42 45 48 Perchè s'appuntano i vostri desiri Diss' io, che se mi fosse pria taciuto; I più posseditor faccia più ricchi - поп 51 54 57 60 63 stro significa il medesimo che quanto in maggior numero sono quelli che insieme godono dello stesso bene. maggiore sua magagna, il mag- 55. Chè quanto si dice più lì nogior vizio, cioè l'invidia s' ammiri, impersonalmente detto, e val quanto non cagioni maraviglia Se ne riprende: se ri. prende noi uomini con quell'o 57. In quel chiostro, cioè nel Cielo. 58-59. Digiuno, catacresi, per privo - mi fosse pria ec. Fosse per fossi usasi anche fuor di rima. 60. Più di dubbio aduno val quanto: dubbio sopra dubbio mi si ammucchia. 62. I più posseditor, posseditori di maggior numero. Di vera luce tenebre dispicchi. Più v'è da bene amare, e più vi s'ama, Vedrai Beatrice; ed ella pienamente 66. Dispicchi (preso dallo spiccar frutti dagli alberi), côgli tenebre di vera luce è quanto dire: vieppiù la mia vera dottrina t' imbroglia la mente. 67-69. Quello 'nfinito ec., il divino glorificante lume- corre ad amore, spandesi sopra della carità - come raggio, intendi, solare, viene a corpo lucido, a corpo di levigata superficie, ed atto a rifletter luce. 70. Tanto si dà; tanto il divino glorificante lume si comunica, quanto trova d'ardore, quanta ritrova carità. 75. E, come specchio ec. Non solamente da presente lume tutti i lucidi corpi prendono lume, ma essi medesimi talvolta, per certa situazione in cui sieno posti, tra di loro s' accrescono vicendevolmente il lume per via di riflessioni. 76. Non ti disfama, catacresi, per non ti soddisfa, non ti toglie la fame di sapere. 79-80. Procaccia pur ec. Come delle sette piaghe (aperte in fronte a Dante dall'Angelo nell'ingresso del Purgatorio) sono già spente, guarite, due, cioè superbia ed così procura che spente 71. Quantunque, lo stesso che invidia, quanto. 73. Sintende per intende ed aspira a quel bene di là su. ne vengano l'altre cinque, cioè ira, accidia, avarizia, gola e lussuria. |