Storia della letteratura italiana, Volume 1Laterza, 1912 |
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Popular passages
Page 178 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 214 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli sono...
Page 169 - DECIMO-TERZO 1M on era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, * Non pomi v
Page 346 - Trema la mammoletta verginella con occhi bassi onesta e vergognosa; ma vie più lieta, più ridente e bella ardisce aprire il seno al sol la rosa: questa di verde gemma s'incappella ", quella si mostra allo sportel " vezosa, l'altra, che 'n dolce foco ardea pur ora, languida cade e il bel pratello infiora.
Page 206 - O isplendor di viva luce eterna ! Chi pallido si fece sotto l'ombra Si di Parnaso, o bevve in sua cisterna, Che non paresse aver la mente ingombra Tentando a render te qual tu paresti Là dove armonizzando il ciel t'adombra, Quando nell'aere aperto ti solvesti?
Page 214 - Indi come orologio, che ne chiami Nell'ora che la sposa di Dio surge, A mattinar lo sposo perché l'ami...
Page 184 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 224 - Ora apri gli occhi a quel ch' io ti rispondo, E vedrai il tuo credere e il mio dire Nel vero farsi come centro in tondo. Ciò che non more, e ciò che può morire, Non è se non splendor di quella idea Che partorisce, amando, il nostro Sire ; Chè quella viva luce che sì mea Dal suo lucente, che non si disuna Da lui, nè dall...
Page 198 - Così per entro loro schiera bruna S'ammusa l'una con l'altra formica, Forse a spiar lor via e lor fortuna.
Page 37 - Canzone, i' credo che saranno radi Color che tua ragione intendan bene, Tanto la parli faticosa e forte: Onde se per ventura egli addiviene Che tu dinanzi da persone vadi, Che non ti paian d'essa bene accorte; Allor ti priego che ti riconforte, Dicendo lor, diletta mia novella: - Ponete mente almen com'io son bella !CANZONE VII.