Lo Spettatore [ed. by D. Bertolotti]., Volume 9

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Davide Bertolotti
1817
 

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Page 283 - twere anew, the gaps of centuries ; Leaving that beautiful which still was so, And making that which was not, till the place Became religion, and the heart ran o'er With silent worship of the great of old ! — The dead, but sceptred sovereigns, who still rule Our spirits from their urns.
Page 119 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Page 282 - The stars are forth, the moon above the tops Of the snow-shining mountains. — Beautiful ! I linger yet with Nature, for the night Hath been to me a more familiar face Than that of man; and in her starry shade Of dim and solitary loveliness, I learn'd the language of another world.
Page 592 - Monte decurrens velut amnis, imbres Quern super notas aluere ripas, Fervet immensusque ruit profundo Pindarus ore...
Page 52 - Le allegorie dedotte da questi personaggi sono oramai inefficaci, triviali e pedanti oltre ogni dire; e le metafore generate dal parnaso classico sono per le stesse cagioni tali freddure, che oramai non v'ha galantuomo che le voglia più adoperare. La mitologia è, al più, un corredo di forinole ,una lingua tecnica, ecco tutto; ma non è più poesia.
Page 388 - Lascio che un re,1 che di real non tiene Altro che il nome, effeminato e vile, A sua voglia mi regga, e di catene Barbare mi circondi il...
Page 50 - Cicerone stesso mostrano d'intendere, non già sempre quell'estremo grado di concitazione, a cui assurse, per modo d'esempio, Eschilo nel suo Prometeo, ma bensì un incessante, continuo calore di cuore e d'immaginazione, per cui, se anche non vi sia sempre luogo a un sublime ideale, non venga meno giammai la profondità della passione, e non cessi il poeta di ricercarti le viscere del sentimento.
Page 263 - ... teneri, ei furibondi , e tutti ; serbando sempre il decoro di ogni fortuna. Per le quali cose altissimo ed eterno sarà l'ossequio nostro verso questo vero padre della prosa italiana. Ma non per quest'ossequio si estinguerà la ragione. Che anzi dopo venerati i miracoli di quell'ingegno , non tutte diremo buone le sue opere, né diremo imitabile tutto che trovasi nelle buone. Lasciamo de...
Page 52 - ... loro, perciò anteponiamo quella ragion poetica non anco esaurita da essi, e derivarla speriamo dalla conformità naturale dell'ideale col vero, e in ispecie con quel vero di cui siam noi i contemporanei. Il principio e la facoltà...
Page 283 - The trees which grew along the broken arches Waved dark in the blue midnight, and the stars Shone through the rents of ruin ; from afar The watch-dog bay'd beyond the Tiber ; and More near from out the Caesars...

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