Opuscoli e lettere familiariTipografia di Alvisopoli, 1827 - 244 pages |
Other editions - View all
Common terms and phrases
Amatemi animali ANTONIO GENOVESI Aristotele arti assai augusto nome avea avete bella bisogno buona CERMIGNANO certi ch'è ch'essi ch'io chè ciocchè colla coloro coltivare commercio corpo costume cotesti credo dice dire divine dotto dritto Europa fatica felicità filosofia forza Genovesi geometria giudizio giusto gloria gran Greci ingegno invidia l'agricoltura leggi lettere libri Luigi XIV maggior mano maraviglia medesimo meglio mente Metafisica miseria mondo Montesquieu Napoli natu natura naturale nazioni niuna nobile onore palaja Palorcio panteista pensare piacere Pietro il Grande Platone poco popoli possono potuto prego pubblico quan ragione regno religione sapere savio scienze scrivere scuole secoli Senofonte sente siamo sieno signor sperienza Spinoza spirito stima stolto studi teologo tere TERLIZZI terra troppo turali Ubaldo Montelatici uomini uomo utili V. S. Illustriss Vauban vedere veggono vero virtù vivere voglia vorrei vuol zione
Popular passages
Page 44 - La ragione non è utile se non quando è divenuta pratica e realtà, né ella divien tale se non quando tutta si è così diffusa nel costume e nelle arti, che noi l'adoperiamo come nostra sovrana regola, quasi senza accorgercene.
Page 44 - Egli non può dirsi che la ragione sia in una nazione giunta alla sua maturità, dove ella risiede ancora più nell'astratto intelletto che nel cuore e nelle mani.
Page 140 - Corte ci ha de' confidenti del Sovrano che se ne informano con diligenza: temo però coloro che non intendono il vero utile del Sovrano e de
Page 92 - Genovesi lo stesso spettacolo che aveva dolorosamente colpito i visitatori dei tempi andati: « vi ha delle terre nel nostro regno, a paragone delle quali potrebbero parer culti e gentili i samoiedi.
Page 187 - Io sono ormai vecchio né spero o pretendo nulla più dalla terra. Il mio fine sarebbe di vedere se potessi lasciare i miei italiani un poco più illuminati che non...
Page 138 - Commercio con uno straordinario concorso, tuttochè io non avessi fatto invito. Parlai un'ora, non solo senza niente aver mandato a memoria, ma senza aver niente scritto di quello che dissi. Con tutto ciò il discorso fu ricevuto con applauso, e subito diffuso per tutta la città. E...
Page 111 - Quei adunque de' contadini che hanno de' propri fondi, sono sempre i più savi, i più giudiziosi, i più industriosi. Non pensano al solo presente guadagno, ma spingono il pensiero nel futuro; ond'è che s'ingegnano di migliorare e perpetuare le loro coltivazioni. Il che non avviene in coloro che si affaticano negli altrui poderi. Che dee importar loro, se in pochi anni rovinano? Anzi il dispetto di vedere altri ingrassare delle loro fatighe, gli renderà malvaggi; e così, anzi di migliorare, tireranno...
Page 40 - ... lasciare dove poi non penetrassero. Egli è veramente un certo Genio, che discorre per le nazioni, e che in dati intervalli le anima e le raccende, quello che o primamente mena, o estinte ravviva le lettere e le belle arti: ma tal Genio vuoi esser sempre accarezzato, sollecitato e alimentato. Può dirsi che la curiosità, la più utile molla dell'animo umano, il dischiuda dal suo guscio, la gloria l'animi e gli dia della grandezza, l'emulazione l'aguzzi e '1 rinforzi, ma certamente il premio...
Page 130 - Qual piacere avrei io di vedervi qualche giorno snicchiato andar facendo l'erbolaio per coteste campagne.... Io son sicuro che voi incontrerete tanto piacere in questi studi, che non prenderete più a gabbo ciocché io ne ho altre volte detto, e crederete meglio a voi stesso, che a me, che col tempo le sterili contemplazioni dispiaciono.