Fasti della civiltà, cultura e indipendenza degl'italiani, Volume 1

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P.Naratovich, 1859
 

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Page 506 - Nel fondo erano ignudi i peccatori: dal mezzo in qua ci venìen verso '1 volto, di là con noi, ma con passi maggiori; come i Roman per l'esercito molto, l'anno del giubileo, su per lo ponte hanno a passar la gente modo colto, che da l'un lato tutti hanno la fronte verso '1 castello e vanno a Santo Pietro; da l'altra sponda vanno verso il monte.
Page 490 - Sappi ch'io fui vestito del gran manto; E veramente fui figliuol dell'Orsa, Cupido sì, per avanzar gli Orsatti, Che su l'avere, e qui me misi in borsa.
Page 475 - Ma fu' io sol colà, dove sofferto Fu per ciascun di torre via Fiorenza, Colui, che la difesi a viso aperto. Dch se riposi mai vostra semenza, Prega' io lui, solvetemi quel nodo, Che qui ha inviluppata mia sentenza.
Page 23 - Roma sola ha potuto vincer sé stessa, creando una signoria più ampia ed immacolata col santo dominio del Pontefice. La vera cagione di questi prodigi si è, che la vocazione d'Italia, come nazione creatrice, la spinge al sublime, anziché al bello, e al più alto genere di sublime, qual si è il dinamico, che germina appunto per via diretta dalla creazione.
Page 479 - Ah, signor che di' mai? Come potesti Sì reo disegno concepir? Ari. Comprendi Che l'uomo ambizioso è uom crudele. Tra le sue mire di grandezza e lui Metti il capo del padre e del fratello: Calcherà l'uno e l'altro, e farà d'ambo Sgabello ai piedi per salir sublime. Questo appunto fec'io della mia figlia; Cosi de' sacerdoti alla bipenne La mia Dirce proffersi.
Page 22 - Italia potè ancora figliare alcuni intelletti, che basterebbero alla gloria di un popolo nel suo fiore. Mi basti il nominarne due soli, il Vico e il Buonaparte, dopo i quali non sorse più alcuno, che speculando e operando di vigor mentale li pareggiasse ; poiché il primo chiuse il periodo della filosofia ortodossa , e il nome del secondo è l'unico che gareggi con quelli di Cesare e Alessandro per la grandezza della mondana gloria ei miracoli della potenza.
Page 22 - Come creatrice, ella sorti prima di ogni altra gente coetanea l' ingegno inventore, per cui il vero divino si appalesa naturalmente agli uomini, e comunicollo alle sue figliuole; onde in lei nacque per lungo tempo ogni gentil trovato ; e in nessun luogo la vena dello scoprire e dell' immaginare è così spontanea e feconda come in Italia.
Page 500 - Se' tu già costì ritto, Se' tu già costì ritto, Bonifazio ? Di parecchi anni mi mentì lo scritto. Se...
Page 23 - Atene,16 benché mirabili, hanno proporzione col paese che li produsse; la qual manca in molte opere italiche. " La Divina Commedia, il Furioso, il duomo di San Pietro, il Giudizio, il Mosè, la Trasfigurazione, la Scienza nuova...
Page 464 - Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d

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