Opere del conte Giulio Perticari, Volume 2

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G. Rondinella, 1856 - 1023 pages
 

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Page 184 - Non impedir lo suo fatale andare: Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare.
Page 532 - Si permette che la suindicata opera si stampi; però non si pubblichi senza un secondo permesso, che non si darà, se prima lo stesso Regio Revisore non avrà attestato di aver riconosciuto nel confronto essere la impressione uniforme all'originale approvato.
Page 88 - ... affanno , che le si strinse al cuore , ed oppressa la virtù vitale , tramortissi; e fu \' accidente sì fiero, che i più stimarono che il dolore 1' avesse uccisa. Infelice dunque e doloroso spettacolo era il vedere sopra un medesimo letto il Duca morto e la Duchessa o morta o da tutti giudicata per tale ; il quale aspetto miserabile destò grandissimo pianto, correndo confusamente le matrone, e le donzelle scapigliate e pallide , a sollevarla così fredda ed abbandonata com
Page 325 - Ma un' imago di te vegg' io più viva , E la veggo sol io; quella che in seno Al tuo tenero padre Amor scolpiva.
Page 87 - ... ella portò sempre a me, voi ancora portiate a lei, essendo ciò per sé stesso ragionevole, e maggiormente a persona ch' io lascio erede, e da me non altrimenti che parte di me stesso dipende.
Page 165 - ... errore. E secondo queste intenzioni dicevano di Psiche, bellissima e semplicissima giovinetta ; che avendo sortito uno sposo giocondissimo, il proprio figliuolo della bellezza, ebbe da lui precetto che stesse contenta al goderlo , fuggisse di conoscerlo: ed appena l'incauta curiosità vide , ed esplorato con attenta lucerna conobbe l'autore di tanti diletti, l'Amore crucciato battendo le ali fuggì.
Page 85 - E ch'egli a quelle parole, sollevando gli occhi stanchi ed aggravati, mostrandosi nell'aspetto conturbato alquanto, disse loro: E che vi muove, amici, vi prego, ad invidiarmi quel bene che da me sopra tutte le cose si desidera? Non ho io forse da stimar ottimo quello che intende liberarmi per sempre da sì atroci e crudeli dolori?
Page 87 - Rivolto poi a Gentile ed agli altri circostanti, con brevi parole accommiatossi, chiedendo a tutti caldamente, che...
Page 325 - Più la contemplo, più vaneggio in quella Mirabil tela: e il cor che ne sospira Si nell'obbietto del suo amor delira , Che gli amplessi n'aspetta e la favella. Ond' io già corro ad abbracciarla.
Page 85 - ... intorno, quasi volesse dire , non dolergli la morte , ma la necessità di abbandonare la dolce conversazione di tanti e sì cari amici.

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