Orlando Furioso, Volume 3

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Page 476 - Quivi ad alcuni giorni e fatti sui, ch'egli già avea perduti, si converse; che se non era interprete con lui, non discernea le forme lor diverse. Poi giunse a quel che par si averlo a nui, che mai per esso a Dio voti non fèrse; 10 dico il senno: e n'era quivi un monte, solo assai più che l'altre cose conte.
Page 477 - ... signori, altri dietro alle magiche sciocchezze; altri in gemme, altri in opre di pittori, et altri in altro che più d'altro apprezze.
Page 40 - Volgendosi ivi intorno, vide scritti molti arbuscelli in su l'ombrosa riva. Tosto che fermi v'ebbe gli occhi e fitti, fu certo esser di man de la sua diva. Questo era un di quei lochi già descritti, ove sovente con Medor veniva da casa del pastore indi vicina la bella donna del Catai regina.
Page 452 - Non fia chi rassimigli Alla virtù di Calai e di Zete? Che le mense dal puzzo e dagli artigli Liberi, e torni a lor mondizia liete? Come essi già quelle di Fineo, e dopo Fe' il paladin quelle del re etiópo.
Page 383 - La donna, cominciando a disarmarsi, s'avea lo scudo e dipoi l'elmo tratto; quando una cuffia d'oro, in che celarsi solcano i capei lunghi e star di piatto, usci con l'elmo; onde caderon sparsi giù per le spalle...
Page 41 - Ma sempre più raccende e più rinuova, quanto spenger più cerca, il rio sospetto: come l'incauto augel che si ritrova in ragna o in visco aver dato di petto, quanto più batte l'ale e più si prova di disbrigar, più vi si lega stretto.
Page 465 - Poi monta il volatore, e in aria s'alza Per giunger di quel monte in su la cima, Che non lontan con la superna balza Dal cerchio de la Luna esser si stima.
Page 50 - Senza cibo e dormir così si serba, che '1 sole esce tre volte e torna sotto. Di crescer non cessò la pena acerba, che fuor del senno al fin l'ebbe condotto. Il quarto dì, da gran furor commosso, e maglie e piastre si stracciò di dosso.
Page 90 - 1 mio destino iniquo e duro voi ch'io vi lasci, e non so in man di cui ; per questa bocca e per questi occhi giuro, per queste chiome onde allacciato fui, che disperato nel profondo oscuro vo...
Page 475 - Ruine di cittadi e di castella stavan con gran tesor quivi sozzopra. Domanda, e sa che son trattati, e quella congiura che si mal par che si cuopra.

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