Teatro tragico italianoPassigli Borgi, 1831 - 772 pages |
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abborro Adelchi Adméto Adrasto Agamennone Agide Ajace alfin allor amor anco Antigone appieno assai Atride brama brando Bruto Cajo ch'io Cherusci cittadin CLITENNESTRA consorte credo Creonte Cresfonte crudo d'ogni deggio delitto dolor donna Ebuzio Ecco Edippo efori Egisto empio favella fero ferro figlio forza fratello fuggir furor GIOCASTA giuro grida infame infelice iniquo invan lascia Longobardi madre Massinissa meco Merope merti Messene Misero morir morte nemico Neron nome nulla Numi odio ognor Oh ciel Oime omai orribil pace padre parli patria pensier periglio petto piangi pianto pietà pietade Polid Polifonte Polinice popolo posso pria puoi puote pur troppo ragion regno Romani Rosmunda s'io sangue SCENA sdegno serba Siface signor Sparta speme spero sposa Tebe teco Telgaste Teucro Timoleone tiranno tosto tradimento traditor tragedia tremo trono vedi veggio vendetta voglio vuoi
Popular passages
Page 490 - Tu le sorridi? Ah no! cessa il crudele scherzo; ei mi strazia, io noi sostengo. - O Carlo, farmi morire di dolor, tu il puoi; ma che gloria ti fia? Tu stesso un giorno dolor ne avresti. - Amor tremendo è il mio. Tu noi conosci ancora: oh!
Page 355 - N'andammo a terra; ed arte fosse, o sorte, 10 restai sopra , ed ei percosse in guisa Sovra una pietra il capo , che il suo volto Impallidì ad un tratto, e le giunture Disciolte, immobil giacque. Allor mi corse Tosto al pensicr che su la via restando Quel funesto spettacolo, inseguito D'ogni parte i...
Page 491 - ... corridor fumanti; e lo sbandarsi, e il rapido redir dei veltri ansanti; e dai tentati triboli l'irto cinghiale uscir; e la battuta polvere rigar di sangue, colto dal regio stral: la tenera alle donzelle il volto volgea repente, pallida d'amabile terror.
Page 491 - Te dalla rea progenie degli oppressor discesa, cui fu prodezza il numero, cui fu ragion l'offesa, e dritto il sangue, e gloria il non aver pietà.
Page 354 - 1 fin nascosto a pien non vegga? L'ultimo tumulto troppo ben ti scoprì che ancor sicuro nel non tuo trono tu non sei, scorgesti quanto viva pur anco e quanto cara del buon Cresfonte è la memoria. I pochi, ma accorti amici tuoi sperar ti fanno che, se t'accoppi a me, se regnar teco mi fai, scemando l'odio, in pace al fine soffriranno i Messeni il giogo.
Page 359 - Oscure, imperscrutabili, profonde son quelle vie per cui, reggendo i fati, guidar ci suoi l'alto consiglio eterno. Tu ben sai che il gran re per cui fu tratta la Grecia in armi a Troia, in Auli ei stesso la cara figlia a cruda morte offerse; e sai che '1 comandar gli stessi dèi.
Page 455 - Ahi sventura! sventura! sventura! Già la terra è coperta d'uccisi; tutta è sangue la vasta pianura; cresce il grido, raddoppia il furor. Ma negli ordini manchi e divisi mal si regge, già cede una schiera; già nel volgo che vincer dispera, della vita rinasce l'amor.
Page 455 - Siete deboli e pochi? Ma per questo a sfidarvi ei discende; e voglioso a quei campi v'attende dove il vostro fratello perì. Tu che angusta a...
Page 359 - Adunque s'a me l'avviso non correa veloce, cader vedeasi trucidato a terra chi fu per me fatto sicuro? Adunque veder doveasi in questa reggia avvinto per altrui man chi per la mia fu sciolto? Quel nome, ch'io di sposa mia ti diedi, troppo ti da baldanza e troppo a torto in mia offesa si tosto armi i miei doni.
Page 188 - Più non si vince or forse? Ah! non più mai Snudar vorrei, s'io ciò credessi, il brando, Che per trafigger me. David, ch'è prima, Sola cagion d'ogni sventura tua... SAUL Ah! no: deriva ogni sventura mia Da più terribil fonte... E che? Celarmi L'orror vorresti del mio stato?