Vita di Dante, Volume 1G. Pomba, 1839 |
Contents
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Common terms and phrases
addì Adimari alcuni allora altre ambasciadori amore antico anzi appresso assai avea Beatrice bella Bianchi Boccaccio Brunetto Latini buona Cacciaguida cacciati canto Carlo di Valois casa cavallo Cerchi Cerchi e Donati certo chè chiamato città cittadini colle comune condanne Consoli Corso Donati d'allora d'amore d'ogni Dante dice Dino Comp Dino Compagni donna erano famiglia fece Federigo figliuolo Fiorentini Firenze furono fusse gente gentile Ghibellini Giano della Bella giovane governo gran Guelfi Guelfi Neri Guido Cavalcanti Imperadore Lapo Salterelli lasciando lingua medesimo messer Corso messer Corso Donati messer Vieri morte narra narrazione Neri nimici niuno nome nuova Oltrarno Papa Parad parecchi parole passo patria Piccarda Pistoia poco podestà poema poesia poeta popolani popolo principalmente principio priori PURG ragione rono santa secolo secolo XIII seguito siffatta signore tornato Toscana trova uomini uomo vedere vedesi vedremo veggiamo venire venne Villani сс
Popular passages
Page 363 - Fu' io a lui men cara e men gradita ; E volse i passi suoi per via non vera, Immagini di ben seguendo false Che nulla promission rendono intera; Né l'impetrare spirazion mi valse, Con le quali ed in sogno ed altrimenti Lo rivocai ; sì poco a lui ne calse. Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio de' morti, Ed a colui che l'ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon pòrti.
Page 74 - Ov' ella passa, ogni uom vèr lei si gira, E cui saluta fa tremar lo core. Si che, bassando il viso, tutto smuore, E d' ogni suo difetto allor sospira : Fuggon dinanzi a lei superbia ed ira : Aiutatemi, donne, a farle onore. Ogni dolcezza, ogni pensiero umile Nasce nel core a chi parlar la sente ; Ond
Page 277 - Se ben m' accorsi nella vita bella. E s' io non fossi sì per tempo morto, Veggendo il Cielo a te così benigno, Dato t' avrei ali' opera conforto. Ma quelF ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico, E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico. Ed è ragion ; che tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare il dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 171 - Tuttavia, dopo alquanto tempo, la mia mente, che s'argomentava di sanare, provvide (poiché né il mio, né l'altrui consolare valea) ritornare al modo che alcuno sconsolato avea tenuto a consolarsi. E misimi a leggere quello, non conosciuto da molti, libro di Boezio, nel quale, cattivo e discacciato, consolato s'avea.
Page 253 - Cerchi per farli trascorrere nella briga: e trascorrendo il cavallo, lanciò il dardo, il quale andò in vano. Era quivi, con messer " Corso, Simone suo figliuolo, forte e ardito giovane, e Cecchino de...
Page 118 - Noi eravam tutti fissi ed attenti Alle sue note; ed ecco il veglio onesto, Gridando: Che è ciò, spiriti lenti? Qual negligenza, quale stare è questo? Correte al monte a spogliarvi lo scoglio, Ch' esser non lascia a voi Dio manifesto.
Page 307 - Perche l' ha tanta discordia assalita. Ed egli a me: Dopo lunga tenzone Verranno al sangue, e la parte selvaggia Caccerà l' altra con molta offensione. Poi appresso convien che questa caggia Infra tre soli, e che l'altra sormonti Con la forza di tal che testé piaggia.
Page 277 - La tua fortuna tanto onor ti serba, che l'una parte e l'altra avranno fame di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, s'alcuna surge ancora in lor letame, in cui riviva la sementa santa di que...
Page 186 - ... cagione, egli una volta da lei partitosi, che per consolazione de' suoi affanni gli era stata data, mai né dove ella...
Page 363 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...