Di un canto falso nella "Commedia" di Dante

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Forzani eC. Tipografi del Senato, 1908 - 115 pages
 

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Page 13 - O Donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose, quante io ho vedute, Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu...
Page 11 - Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d'umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.
Page 51 - Si di Parnaso, o bevve in sua cisterna, Che non paresse aver la mente ingombra, Tentando a render te qual tu paresti Là, dove armonizzando il ciel t...
Page 52 - Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben, letizia, e per male, aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia, Non dico tutti: ma, posto ch...
Page 10 - Sì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d'alcuna.
Page 79 - E senza cura aver d' alcun riposo Salimmo su, ei primo ed io secondo, Tanto ch' io vidi delle cose belle Che porta il ciel, per un pertugio tondo, E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Page 59 - Non ti rimembra di quelle parole, Con le quai la tua Etica pertratta Le tre disposizion, che 'l Ciel non vuole ; Incontinenza, malizia, e la matta Bestiali tade?
Page 10 - E poi piaccia a colui che è sire de la cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria de la sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira ne la faccia di colui 'qui est per omnia secula benedictus'
Page 13 - Inferno lasciar le tue vestige, di tante cose quante io ho vedute, dal tuo potere e dalla tua bontate riconosco la grazia, e la virtute. Tu m'hai di servo tratto a liberiate per tutte quelle vie, per tutti i modi che di ciò fare avei la potestate. La tua magnificenza in me custodi sì, che l'anima mia, che fatta hai sana, piacente a te dal corpo si disnodi.
Page 43 - Ma ficca gli occhi a valle; che s'approccia La riviera del sangue, in la qual bolle Qual, che per violenza in altrui noccia. O cieca cupidigia, o ira folle, Che sì ci sproni nella vita corta, 5 o E nell'eterna poi sì mal e

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