Memorie dei più insigni pittori, scultori e architetti domenicani: con aggiunta di alcuni scritti intorno le belle artiPresso Alcide Parenti, 1845 - 447 pages |
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Popular passages
Page 267 - Ciascun distinto e di fulgore e d' arte : Vidi quivi a' lor giuochi ed a' lor canti Ridere una bellezza , che letizia Era negli occhi a tutti gli altri santi. E s' io avessi in dir tanta divizia Quanto ad immaginar, non ardirei Lo minimo tentar di sua delizia.
Page 290 - Baldezza e leggiadria, Quanta esser puote in angelo ed in alma, Tutta è in lui , e sì volem che sia , Perch...
Page 209 - Operai di quel vescovado prese a fare tre grandissime volte a fresco, pensando lasciar di se memoria ; e gli Aretini in ricompensa gli fecero dare * un podere ch
Page 150 - Arno sopra barche e navicelle palchi, e fecionvi la simiglianza e figura dello' nferno con fuochi e altre pene e martorii, con uomini contraffatti a demonia orribili a vedere, e altri i quali aveano figure d'anime ignude, che pareano persone, e mettevangli in quegli diversi tormenti con grandissime grida, e strida, e tempesta, la quale parea odiosa...
Page 336 - Giovanni non arebbe messo mano ai pennelli, se prima non avesse fatto orazione. Non fece mai Crocifisso che non si bagnasse le gote di lagrime...
Page 28 - Vergine madre, figlia del tuo Figlio, Umile ed alta più che creatura, Termine fisso d'eterno consiglio, Tu se' colei che l'umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura.
Page 150 - ... 1 ponte alla Carraia il quale era allora di legname da pila a pila, si caricò si di gente che rovinò in più parti, e cadde colla gente che v...
Page 367 - Memorie degli artisti domenicani , se non allegando l' istcsse parole del P. Marchese. « Associati ( i Domenicani ) per lunga pezza a tutte le gioie ea tutti i dolori della società , si argomentarono sempre di sopperire , non pure ai grandi bisogni intellettuali e morali della medesima , ma vollero eziandio abbellire la patria con l'opera dell
Page 335 - Schivò tutte le azioni del mondo, e puramente e santamente vivendo fu de' poveri tanto amico, quanto penso che sia ora l' anima sua del cielo. Si esercitò continuamente nella pittura , nè mai volle lavorare altre cose che per i santi. Potette esser ricco e non se ne curò, anzi usava dire che la vera ricchezza non è altro che contentarsi del poco. Potette comandar a molti e non volle , dicendo esser men fatica e manco errore ubbidire altrui. Fu in suo arbitrio avere dignità ne...
Page 179 - Roma che vale più cento ducati qui, che ducento là siatene certo. Circa a star in Roma non posso star altrove più per tempo alcuno per amore della fabrica di Santo Petro, che sono in locho di Bramante, ma qual locho è più degno al mondo che Roma, qual impresa è più degna di Santo Petro, eh...