Opere varie in versi ed in prosa

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Felice Le Monnier, 1863 - 607 pages
 

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Page 483 - Oh' i' vidi lampeggiar quel dolce riso Ch' un Sol fu già di mie virtuti afflitte. Poi disse sospirando: mai diviso Da te non fu 'l mio cor, nè giammai fia; Ma temprai la tua fiamma col mio viso. Perchè a salvar te e me, null' altra via Era alla nostra giovinetta fama: Nè per forza è però madre men pia.
Page 401 - Il magnifico apparato in degna sala dopo le cortine fra l'aspetto di un grand'arco e di due nicchie da' fianchi suoi, entro le quali la Poesia e la Pittura con bell'avviso dello inventore vi erano per istatue, mostrava selve vaghissime e rilevate e dipinte, accomodatevi con bel disegno e, per li lumi ben dispostivi, piene di una luce come di giorno. Ma dovendosi poscia veder lo 'nferno, quelle mutatesi, orridi massi si scorsero e spaventevoli che parean veri, sovra de' quali sfrondati E sterpi e...
Page 474 - Pittura favellante, ed il vedere del continovo i Pittori ed i Poeti avere tra di loro intrinseca amistà, come fu quella tra Giotto e Dante, e tra '1 Petrarca e Simone da Siena, della fratellanza di quelle non è debole argomento.
Page 401 - Corsi fatta mettere in musica con grande studio la Euridice, affettuosa e gentilissima favola del signor Ottavio Rinuccini. e per li personaggi ricchissimi e belli vestimenti apprestati, offertala a loro Altezze, fu ricevuta, e preparatale nobile scena nel palazzo de' Pitti, e la sera seguente a quella delle reali nozze rappresentata: e fu tale il concetto di essa.
Page 520 - Commedia, senza alcun palliamento toccano i costumi civili, delle quali ci sono tanti esempi e pieni i libri de' nostri antichi. Queste si fanno travisandosi molti uomini insieme sotto una invenzione, o veramente sotto più invenzioni, ridotte ad alcun concetto universale che abbraccia tutte; e da questo travisamento, che viene a dire mutamento di viso, ovvero viso sopraviso, maschere si dicon le maschere, e mascherate l'adunanza di molte maschere...
Page 538 - ... bisogni, ed i virtuosi onorare: ed indi, rivoltatosi alle corti loro ed al popolo, ecciiandoli al debito ossequio, ed alla prodezza del ben servire, ed alla ubbidienza, ed altri pensieri vicendevoli in pubblico bene. La Magnanimità nel fregio del manto, portava queste parole prosopopeiche del Petrarca : . Come i ere' che Fabbrizio , Si faccia lieto udendo la novella E dica , Roma mia sarà ancor bella.
Page 483 - ... è stata la vita, a cui ella è termine; e come si vede il più delle volte accadere, che quelle strade che sono dirittamente tagliate e battute, sogliono pervenire ne...
Page 515 - 1 pur ti dirò, perchè tu a favole d'abbajatori non porti fede. Sappi adunque che io solamente cosi son detto , perchè, siccome i manescalchi quando ferrano i cavalli, gli asini e l'altre bestie, le rendon più gagliarde e più forti, cosi io, quando voi la mia solennità celebrate, perchè vi fo empiere lo stomaco di buone cose, onde voi più prodi e più gagliardi vi fate, vengo in un certo modo a ferrarvi; e perchè nel mese di agosto avviene, Ferragosto mi addomando; quantunque voi, anzi grossi...
Page 514 - Mozzalingua, la quale in breve processatala, la condannò ad esser segata viva; e perchè le fate le addomandassero in dono la vita di lei, non vi fu modo a scamparla dalla mala ventura. Venuta adunque la mattina che ella doveva morire, chiese a coloro che a guastar la menavano...
Page 402 - Iatini, e pillure di valenti uomini vi si veggono, che per ammirabil tesoro di vero sarieno degne di esser considerate in qualunque luogo. Quivi venute il seguente giorno tutte le corti a godere di quella amenità, e vaghezza, e avendo già i Principi tutte le bellezze vedute, che rendevano ragguardevole il bel giardino, sopra elevata ringhiera si posero , davanti della quale un lungo viale da man sinistra e da destra faceva prato, circondato dalla parte di fuori da bei boschetti, e dall'altra da...

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