Del Veltro allegorico di Dante

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presso Giuseppe Molini, all'insegna di Dante, 1826 - 216 pages
 

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Page 23 - GC stissime: fiera e paurosa la vista bastare per volgere in fuga il nemico : insolita copia di cibi appena esser da tanto che sostentassero così gagliarda persona. I quali detti potrebbero per avventura dipingerlo alle nostre menti quale rozzo ed ingordo accoltellatore: nondimeno chi lo conobbe afferma che fu allegro il volto di lui, e che straordinaria robustezza del corpo si congiungeva in esso all' ingegno ed alle arti del favellare.
Page 98 - Colà dove la Magra maestoso fiume termina il corso , a destra della sua foce , si prolunga nel mare Monte Caprione, antico retaggio dei vescovi di Luni e dei Malaspina. La punta estrema del Monte Caprione chiamasi del Corvo ; qui comincia il golfo di Spezia , un dì porto di Luni sulla deliziosa ligure spiaggia. Nelle altezze delle quali si corona quel golfo, frequenti appariscono i castelli ove imperavano gli Spinola, i Doria, i Fieschi ed i Malaspina. Intorno al Corvo il piccolo porto di Lerìce...
Page 209 - ... sed musico. Et ut laudes ipsius in suis operibus esse sinantur, ubi sine dubio apud sapientes clarius elucescunt, breviter ad propositum veniam.
Page 62 - Non arrossiva l' uno di chiedere : amava l* altro di antivenir la richiesta e addolciagli la sciagura dell' esilio. Percorse il poeta i ridenti contorni di Verona lungo T Adige infino a quella rovina sovra esso di quà da Trento, della quale sono incerti e l' età e la cagione : rovina che già da qualche secolo si scorgeva , poiché Dante assicura di non sapere se fu prodotta da tremuoti o da pochezza di sostegno (i). Gugliemo di Castelbarco e Lantieri di Paratico onorevolmente il trattennero per...
Page 32 - Alighieri ne andò a quella volta , e vide cedere alle armi guelfe il castello della Caprona otto miglia lontano di Pisa (2). In quell'assedio, poeta non meno che soldato, Dante conobbe Nino Visconti giudice di Gallura e nipote di quel conte Ugolino, cui Dante stesso ^vendicò e cogli scritti e col ferro. XI. Trascorsi alquanti giorni dalla presa della Caprona, orrido avvenimento attristò la Romagna. Malatesta di Verrucchio fuggitivo in Pesaro avean seguito i suoi figli e la nuora Francesca: quivi...
Page 98 - Uguccione , andonne incognito al monistero. Stava il frate in sull' uscio coi suoi , allorché vide uno straniero entrar nella chiesa: il volto era di uomo afflitto dalla sventura. Interrogato che volesse? — Pace, rispose. Il frate trattolo in disparte, domandò e seppe il nome; voi dunque siete colui del quale parla tanto la fama? — Io sono; e intendo girne alle parti di oltremonte , non sì , che io non volessi lasciare di me alcun monumento agl' Italiani , acciocché non perdano allatto la...
Page 192 - Monarchia , nel quale per verità troppo smisurate cose facea dirgli l' amor delle parti e della causa imperiale: dover l'universo mondo appartenere all' Imperio dei Romani : così aver comandato Iddio Ottimo Massimo quando sollevò a tanta grandezza quel popolo ; per salvarlo, aver anche oprato prodigi e permesso infra gli altri che animosamente gridassero le oche del Campidoglio. Più lievi motivi di questi bastavano al cardinal del Poggetto per condannare alcuno di eresia o anche di negromanzia...
Page 165 - S'innalza il monistero sui più difficili monti Anni di dell'Umbria. Gli é imminente il Catda, gigan- ,3,3 te degli Appennini; e sì l'ingombra che non di rado gli vieta la luce in alcuni mesi dell'anno. Aspra e solinga via tra le foreste conduce all' ospizio antico di solitari cortesi, che additano le stanze ove i loro predecessori albergarono l
Page 99 - Il che fatto, ei recitò al frate i primi tre versi del poema latino (i); e, narratogli le cause dell'avere scritto in volgare , il supplicò di scrivere ad Uguccione , che bene il suo amicissimo Alighieri avea considerato l'Italia: non avervi egli saputo scorgere se non tre soli magnanimi , ai quali offerire le tre parti dell...
Page 125 - Romagna: ove si é detto, che Roberto di Napoli tollerava i Ghibellini ed i Bianchi. Di questa nuova gita dell' Alighieri faceva testimonianza un' altra lettera scritta [di Forlì a Cane della Scala in nome degli esuli Fiorentini: Pellegrino Calvi, già segretario di Scarpetta degli Ordelaffi, ne trasse copia di proprio pugno: ma il tempo ha distrutto così questa come le molte altre che Dante dettò in servigio dei suoi, , . < (OParg.XIV-99.

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