Teologia estetica e sociale della Divina commedia di Dante Alighieri: conferenze

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A. Morano, 1892 - 372 pages
 

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Page 128 - E' mi ricorda ch'io fui più ardito per questo a sostener, tanto ch'i' giunsi l'aspetto mio col valore infinito. Oh abbondante grazia ond'io presunsi ficcar lo viso per la luce eterna, tanto che la veduta vi consunsi! Nel suo profondo vidi che s'interna legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squaderna; sustanze e accidenti e lor costume, quasi conflati insieme, per tal modo che ciò ch'i' dico è un semplice lume. La forma universal di questo nodo credo ch'i' vidi, perché più...
Page 120 - La contingenza che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno: Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso, in che si specchia Nave che per corrente giù discende. Da indi, si come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista "1 tempo che ti s
Page 170 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 84 - Or se' tu quel Virgilio, e quella fonte, Che spande di parlar si largo fiume? Risposi lui con vergognosa fronte. O degli altri poeti onore e lume, Vagliami il lungo studio e il grande amore, Che m' ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se...
Page 97 - Facesti, come quei, che va di notte, Che porta il lume dietro, e se non giova: Ma dopo sé fa le persone dotte, •,•• ' Quando dicesti : Secol si rinnuova, Torna giustizia, e primo tempo umano, E progenie discende dal Ciel nuova. Per te poeta fui, per te cristiano. Ma perché veggi me...
Page 101 - Nota, non pure in una sola parte, Come natura lo suo corso prende Dal divino intelletto e da sua arte; E, se tu ben la tua Fisica note, Tu troverai, non dopo molte carte, Che 1' arte vostra quella, quanto puote, Segue, come il maestro fa il discente; Si che vostr
Page 142 - Ciò che non muore , e ciò che può morire ''• Non è se non splender di quella idea , Che partorisce , amando , il nostro Sire: Che quella viva" luce , che si mea Dal suo lucente , che non si disuna Da lui nè dall'amor ,:che 'n lor s...
Page 123 - Poeta che mi guidi, guarda la mia virtù s' ell'è possente, prima ch'all'alto passo tu mi fidi. Tu dici che di Silvio il parente, corruttibile ancora, ad immortale secolo andò, e fu sensibilmente. Però, se l'avversario d'ogni male cortese i fu, pensando l'alto effetto ch'uscir dovea di lui e '1 chi e '1 quale, non pare indegno ad...
Page 241 - Giudeo tra voi di voi non rida. Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre, e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte. Così Beatrice a me, com...
Page 124 - Sì che ogni parte ad ogni parte splende, Distribuendo ugualmente la luce: Similemente agli splendor mondani Ordinò general ministra e duce, Che permutasse a tempo li ben vani, Di gente in gente e d'uno in altro sangue, Oltre la difension de...

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