La congiura de' baroni del Regno di Napoli contra il re Ferdinando 1. di Camillo PorzioPe' tipi del cav. Gaetano Nobile, 1859 - 247 pages |
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alli anchora andare Antonello Sanseverino aviso baruni rebelli capituli cipe conte de Carinola conte de Lauria conte de Melito conte de Sarno cossi cussi dapoi depone ipso testimonio dice dicta contessa dicti baroni dicto conte dicto ducha dicto marchese dicto missere Francisco dicto principe dicto secretario Duca di Calavria Ducha de Calabria ducha de Melfe Ducha delo Reno effecto essendo facto figliuolo Francisco de Petruciis fugire fusse gran senescalco guerra haveria facto havesse havessero homini homo ipsi baroni ipso conte ipso deposante ipso missere Francisco ipso principe ligio homagio maiesta dello Signore mandato marchese de Butonto MCCCCLXXXVI missere Francisco Coppula missere Johanne Antonio multo Napoli Napuli nocte pace Papa Perpignano pigliare Policastro practica predicto principe de Altamura principe de Bisignano principe de Salerno quillo quisto raionando rebelli della sacra Regno Roberto Sanseverino sacra maiesta san Piere Sanseverino secreto secundo Severino signore Re testifica ipso testimonio tucto venire Venosa volea
Popular passages
Page 80 - L'uno per la potenza volle esser temuto; l'altro per la virtù amato. Commendavasi nel duca l'ardire e la prontezza; in don Federigo l'ingegno e l'eloquenza era stimata. A quello rifuggivano tutti gli audaci ; a questo tutti gli umili ricorrevano. Appariva nel primo severo l'aspetto e mediocre la persona; nel secondo grande il corpo si scorgeva e graziosa la presenza. Finalmente il duca era vario con gli amici, crudele co'nemici, amatore di cacce, di fonti e di orti ; e fu di tant' avarizia notato,...
Page 184 - ... avendo all'incontro a vederlo morire tutto quel popolo che per tanti anni aveva corretto con prudenza ed umanità, levata alta la fronte, il venne guardando : dondeche quello, corsagli prestamente alla memoria più la sua passata autorità che la presente miseria, discopertosi il capo gli fe' riverenza; con tanto silenzio, attenzione e timore, che pareva q'uel di non un solo, ma tutti dover morire.
Page 187 - ... delle umane azioni : la quale, apparecchiandosi di dare a questo regno ed alla casa reale, per li peccati di amendue, una scossa gravissima, ne toglie di mezzo me che mi preparava a contrastare a' suoi disegni, e che voleva con la prudenza umana far riparo agli ordini dei cieli.
Page 188 - ... per essere del bene oprare larghissima rimuneratrice. Il prender gli onori, i favori e l'autorità quando altri ve li porge, sarà meno invidioso che il volergli da per voi procacciare. Né abbiate a schifo che ieri dovevate esser parenti di un re, e dimane sarete de...
Page 189 - Perciocché, non vi disponendo a stringervi insieme con catena di amore, e con l'orazioni e buone opere farvi amici di Dio, né tu lo stato ricupererai mai, né tu altro nella sua chiesa onesto luogo conseguirai. > Furono le parole del conte con tanta pietà ne...
Page 185 - ... non fia maraviglia, se di Alfonso e Ferdinando , due Re fra gli altri che s'abbia memoria, prudentissimi , fu nel regno come in compagno ricevuto. Né dopo la sua morte apparve minore la gloria di lui...
Page 175 - Nuovo. dove posava. apparecchiamenti grandi ea tanta festa corrispondenti : nel quale il conte, come in fedel ricetto, pervenuto, mentre con tutta la brigata ed una pompa eccessiva attende ne venga fuori la sposa ed il re, e diasi alla sua letizia principio, uscì Pasquale Carlone, castellano...
Page lxiv - Questo medesimo Vincenzo riferisce parole del Conte di Policastro , le quali, se davvero pronunziate, non gettano bella luce sull'indole sua ; indicano, però, che, nella congiura, si contentava di rimanere in seconda linea : « Ora mai che è sequito lo mio matrimonio.... et sono facto parente et coniunto con la casa de Sanseverino , vada lo mundo como vole , io tengo lo facto mio essere bene stabilito. » Certo, nel processo , non gli attribuiscono colpe troppo gravi. Egli e suo fratello si dolevano...
Page cxli - Maij, hora quinta post meridiem vel quasi, pontificatus sanctissimi in Christo patris et domini nostri domini Innocentii, divina providentia pape octavi anno...
Page 184 - ... degli altri nuovi : ed ornatosi come se a nozze, e non alla morte, dovesse andare -, con animo tranquillo, e fermo viso, tutta la seguente notte impiegò in orazione. E venutane la luce , che fu a' quindici di maggio dell'ottantasetle ', col medesimo andar di prima, al luogo del supplicio si condusse.