La divina commediaG.C. Sansoni, 1895 - 831 pages |
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27 marzo accenna alcuna amore anime antichi commentatori avea Barbariccia Beatrice Benv bocca bolgia Branca d'Oria buon Buti cammino canto cerchio ch'egli ch'ei ch'io ché cielo città colui compagnia Conv corpo Dante Dante e Virgilio dantesca destra diavoli dice Diez divina dolore donna duca Efialte fece figlio figliuolo fior fiorentini Firenze fiume gente Gerione ghibellina Gianni Schicchi gridando guarda guelfa Guido imagine infernali innanzi intorno l'altro l'anima l'uno l'uomo Lana Lomb Lucifero luogo maestro maestro Adamo mente mondo monte morte occhi Ovidio parlare parole passo peccato peccatori piè Pietro poeta Purg purgatorio quivi quod racconta ragione ricorda ripa salire segg senso sentimento settimo cerchio Siena signore spiega spiriti Stazio superbia Tebe terra Tommaso d'Aquino tosto uomini uomo Vanni Fucci vedere vêr verso vidi VIII Villani Virgilio virtú vivo volge volse volte XXVI
Popular passages
Page 9 - Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, che invidiosi son d' ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa, misericordia e giustizia gli sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa." Ed io, che riguardai, vidi una insegna, che girando correva tanto ratta, che d...
Page xix - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Page 329 - Io vidi già nel cominciar del giorno La parte orientai tutta rosata, E l'altro ciel di bel sereno adorno, E la faccia del Sol nascere ombrata...
Page 114 - Bolle l' inverno la tenace pece, A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte, Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. 1' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma che le bolle che 1 bollor levava , E gonfiar tutta e riseder...
Page 29 - Sì che ogni parte ad ogni parte splende i), Distribuendo ugualmente la luce : Similemente agli splendor mondani Ordinò general ministra e duce, Che permutasse a tempo li ben vani Di gente in gente e d'uno in altro sangue, .Oltre la difension de
Page 21 - Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga ; Così vid...
Page 317 - Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U
Page 247 - Titone antico già s'imbiancava al balco d'oriente, fuor delle braccia del suo dolce amico; di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; e la notte de...
Page 11 - 1 mio dir gli fusse grave, Infino al fiume di parlar mi trassi. Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio, bianco per antico pelo, Gridando: Guai a voi, anime prave: Non isperate mai veder lo cielo: l' vegno per menarvi all' altra riva Nelle tenebre eterne, in caldo e in gielo. E tu, che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti.
Page 84 - Vecchia fama nel mondo li chiama orbi: gente avara, invidiosa e superba: dai lor costumi fa che tu ti forbi. La tua fortuna tanto onor ti serba, che l'una parte e l'altra avranno fame di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, s'alcuna surge ancora in lor letame, in cui riviva la sementa santa di que...