La divina commediaFirmin-Didot, 1875 - 432 pages |
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Acheronte alcun Allor altra altrui amore Angeli anime appresso ARGOMENTO Arno assai avarizia avea Barbariccia beati Beatrice buon Cacciaguida CANTO CANTO XVII cerchio ch'è ch'io Chè ciascun cielo colui cominciò convien cotal cotanto credo Cristo Dante dico dietro dimanda dinanzi disio dissi divina dolce donna dritto drizzò Duca empireo eran esso eterno fece fiamma figliuoli fummo fuoco gente Gerione giro grido guarda Indi Inferno l'altro lagrime lascia luce lume luogo Maestro maraviglia mente mondo monte morte mosse mostra nvidia occhi omai ottavo cerchio ovra padre parea parlar parole passo Perocchè petto piange pianta Piccarda piè poco Poeta Poscia pria puote Purgatorio quinci quivi raggio ragione rispose santa Sì ch Sillogizzar sovra Spirito spirto stelle suso terra tosto veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista viva vizj volse volte
Popular passages
Page 20 - Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi -. al tempo de'dolci sospiri, A che, e come concedette Amore, Che conosceste i dubbiosi desiri? Ed ella a me : nessun maggior dolore, Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria, e ciò sa '1 tuo dottore. Ma se a conoscer la prima radice
Page 21 - quel, che ci vinse, Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò lutto tremante : Galeotto ' fu il libro, e chi lo scrisse -. Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Page 271 - mia morte : qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi per Io primo strale, Delle cose fallaci levar suso Diretro a me, che non era più tale '. Non ti dovea gravar le penne in giuso Ad aspettar più colpi, o pargoletta 5 , O altra vanità con
Page 232 - le vele ? Ed egli a lui : Tu prima m'inviasti Verso Parnaso a ber nelle sue grotte, E prima appresso Dio m'alluminasti. Facesti, come quei, che va di notte, Che porta il lume dietro, e sè non giova : Ma dopo sè fa le persone dotte : . Quando dicesti : Secol si
Page 20 - nullo amato amar perdona, Mi prese, del costui piacer sì forte, Che, come vedi, ancor non m' abbandona : Amor condusse noi ad una morte ; Caina -* attende chi vita ci spense : Queste parole da lor ci fur porte. Da ch' io 'ntesi quell' anime offense, Chinai '1 viso, e tanto'1 tenni basso, Fin che'1 Poeta mi disse : che pense?
Page 51 - Per le nuove radici d'esto legno Vi giuro, che giammai non ruppi fede Al mio Signor, che fu d'onor si degno : E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo, che 'nvidia le diede. Un poco attese, e poi : da ch
Page 348 - Si stava in pace sobria e pudica.. Non avea catenella, non corona Non donne contigiate ', non cintura, , . Che fosse a veder più che la persona. Non faceva nascendo ancor paura La figlia al padre, che '1 tempo e la dote Non fuggiau quinci e quindi la misura. Non avea case di famiglia vote
Page 6 - son * sospesi ; E Donna mi chiamò beata e bella, Tal che di comandare io la richiesi. Lucevan gli occhi suoi più che la 3 Stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella : O anima cortese Mantovana, Di cui la fama ancor nel mondo dura, E durerà * quanto'1 moto lontana : L'amico mio, e non
Page 134 - Per quattro visi il mio aspetto stesso; Ambo le mani per dolor mi morsi : E quei pensando, ch' io ' 1 fessi per voglia Di manicar, di subito levorsi, E disscr : padre : assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste mìsere carni, e tu le spoglia.
Page 11 - piaggia, non qui, per passare : Più lieve legno convien che ti porti. E '1 Duca a lui : Caron, non ti crucciare : Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole : e più non dimandare. Quinci fur quete le lanose gote Al nocchier della livida palude,