Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca, Volume 2

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Page 33 - Quell'anima gentil fu cosi presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Page 49 - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Page 52 - Quando fia ch' io ti riveggia? Non so, risposi lui, quant'io mi viva; Ma già non fia il tornar mio tanto tosto, Ch' io non sia col voler prima alla riva. Però che il luogo, u' fui a viver posto, Di giorno in giorno più di ben si spolpa, E a trista ruina par disposto. Or va, diss'ei, che quei che più n' ha colpa Vegg' io a coda d' una bestia tratto Verso la valle, ove mai non si scolpa.
Page 49 - 1 poema sacro al quale ha posto mano e ciclo e terra, sì che m'ha fatto per più anni macro, vinca la crudeltà che fuor mi serra del bello ovile ov'io dormi...
Page 53 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m...
Page 16 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 53 - ... è dato), per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato, mostrando, contro a mia voglia, la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata.
Page 383 - Adunque, ritrovato quello che cercavamo, di» como, che il volgare illustre, cardinale, aulico e » cortigiano in Italia è quello, il quale è di tutte » le città italiane, e non pare che sia di niuna , » col quale i volgari di tutte le città d' Italia si » hanno a misurare, ponderare e comparare.
Page 31 - Il che pare strano a chi, pensando ne' soli ordini de' barbari governamenti, non sa che in cortesi costumi si fondano le migliori cittadinanze. Imperocché per essi gli uomini di solitarj si fanno domestici: e di domestici uniti: e di uniti forti. E per tale ragione furono nelle Greche repubbliche ordinati que' conviti pubblici, cotanto famosi presso Senofonte e Plutarco, come cosa popolare che conservasse certa ugualità ed amicizia fra i cittadini. Per tale i Persi e quelli di Lacedemone vollero...
Page 37 - Imperocché , siccome insegnano i buoni politici (3) , si ha da provvedere alla osservanza delle poste leggi, le quali non si hanno a cangiare ; ma come cosa sacrosanta i cittadini deggiono onorarle : non osando di por loro mano, ma lasciandole intatte ed inviolabili. Perocché le leggi nuove, ancorché in qualche parte fossero migliori, mancano di quel rispetto e di quella forza che...

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