Vita di Dante AlighieriTipografia Fabris, 1844 - 670 pages |
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adunque alcuna allora amore animo antichi Arrigo avea Beatrice bella Boccaccio Brunetto Latini buon Cacciaguida Cangrande Canto CAPITOLO Carlo di Valois celeste ch'ei chè Cicerone cielo colla Convito core Corso Donati d'amore d'ogni Dante Alighieri detto dice Dino Compagni Divina Commedia donna dovea ebbe esso eterna fazione fece figli Filelfo filosofia Fiorentini Firenze forza Francesco Petrarca furono Ghibellini Giotto Giovanni Boccaccio gloria Guelfi Inferno ingegno inspirazione intelletto Italia l'Italia Laonde Latini Leonardo Bruni lingua lode maggiore maraviglia medesimo mente messer mondo monumento morale morte mostrare nemici niuno nuovo onore Paradiso parole passo patria pensiero Petrarca pienza Poema poesia Poeta popolo poscia potea Principe pubblica pure Purgatorio quæ ragione Ravenna sacro Santa sapienza scienza scritto secolo sentenza signor sommo spirito studj sublime teologia trovò Ugo Foscolo Ugolino Uguccione umana uomini uomo vedere verità vero versi Virgilio virtù vizj volea volgare zione
Popular passages
Page 487 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 188 - Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.
Page 456 - Surge ai mortali per diverse foci La lucerna del mondo; ma da quella, Che quattro cerchi giunge con tre croci, Con miglior corso e con migliore stella Esce congiunta, e la mondana cera Più a suo modo tempera e suggella.
Page 588 - Del capo ch' egli avea diretro guasto. Poi cominciò: 'tu vuoi ch' io rinnovelli 'Disperato dolor che '1 cuor mi preme " Già pur pensando pria ch' io ne favelli. '' Ma se le mie parole esser den seme '' Che frutti infamia al traditor ch' io rodo, " Parlare e lagrimar vedrai insieme. '' Io non so chi tu sie, nè per che modo * Venuto se' quaggiù ; ma Fiorentino ''Mi sembri veramente quand' io t
Page 489 - Nel suo profondo vidi che s'interna legato con amore in un volume, ciò che per l'universo si squaderna; sustanze e accidenti e lor costume, quasi conflati insieme, per tal modo che ciò ch'i' dico è un semplice lume. La forma universal di questo nodo credo ch'i' vidi, perché più di largo, dicendo questo, mi sento ch'i
Page 513 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi, ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragedo.
Page 322 - Donna è gentil nel ciel, che si compiange Di questo impedimento ov' io ti mando, Si che duro giudicio lassù frange.
Page 453 - Nell'ordine ch'io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar dell'essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver la luna, questi ne' cor mortali è permotore, questi la terra in sé stringe e aduna.
Page 359 - Che di fuoco d' amor par sempre ardente, Giovane e bella in sogno mi parea Donna vedere andar per una landa Cogliendo fiori, e, cantando, dicea: Sappia, qualunque il mio nome dimanda, Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda.
Page 561 - La tua fortuna tanto onor ti serba, che l'una parte e l'altra avranno fame di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Faccian le bestie fiesolane strame di lor medesme, e non tocchin la pianta, s'alcuna surge ancora in lor letame, in cui riviva la sementa santa di que...