Collection of extracts from L'Ape. 2 vols. |
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Popular passages
Page 171 - Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla che piangendo e ridendo pargoleggia, l'anima semplicetta che sa nulla, salvo che, mossa da lieto fattore, volentier torna a ciò che la trastulla. 90 Di picciol bene in pria sente sapore; quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, se guida o fren non torce suo amore.
Page 543 - Ed il morbo verràe non che a' Cristiani , Ma alle pecore, a' manzi, a' ciuchi, a' cani. Ma che ascade pensar se mai di corto I malanni vierranno, e le rovine? Per me eh" e' soni a festa , o soni a morto Svario non v1 è , ma l
Page 543 - E ogni anno il giorno ch' i' sarei per tene Morto di Cecco tuo ti sovverria; E mi daresti almen per compassione Qualche sospiro, e qualche luccicone. Ma il contradio destili fece il rovescio Che tu se' morta , ed io son resto vivo : Ma sì macolo i' sono, e sì malescio Ch' i' non soe s'i'son morto, oppur s' i
Page 543 - Qui la cantò un rispetto che al sentire La parca propiamente un campanello. Su questa proda un dì l'era a dormire All'ombra di quel pero moscadello; E in tanto i' bacio terra , ove ancor l'erba Che l' é stata pigiata il segno serba.
Page 543 - Or più nulla mi garba; e i' ere' che tutto Appassito rimanga a mezza via. Casca bacato, o non matura il frutto, Qual se tocco l'avesse una malia. E par che sul terren maghero e strutto S' accovaccin la fame e la moria.
Page 543 - Ch' i' non soe s'i'son morto, oppur s' i' vivo. Guata il fagiuol che secco in sul sovescio Resta, se della pioggia affatto è privo, Così risecco i...
Page 543 - D' invida morte le spieiate voglie ; L'alma sul terzo cerchio era salita, E la terra copria le fredde spoglie . Quando l'amante Cecco, a cui la vita Era insoffribil peso in tante doglie, Venne al sepolcro, e al suo bel nume spento Così volse piangendo il suo lamento . 2. O Sandra, Sandra mia, scolta il bocìo D' un che ti chiama , e vuoi morir con tene . Sandra , son Cecco tuo , Sandra , son io , Che altro or non ho che un triboli o di pene. Senza te , non eh...
Page 543 - E' cascòe salmisia la benedetta : Ma i' fui sì gonzo e scemo di giudizio Ch' i' non pigliai del to morire indizio . Quanto al podere il me...
Page 543 - tal biltà e 'n un viso umano La falce le saria casca di mano. Ma ho pigliat' erro ; e' non è valso un ette L' essere e ben criata e 1* esser bella : Valso non èe che il luccichio ti dette Negli occhi al nascer tuo la Diana stella. Bigna ben che la cruda, che potette Sciuparti, abbia di ferro le budella ; E perch' e' non s' arrenda a nessun patto H core ella si sia di preta fatto.
Page 543 - F ho dal mondo di quae lucenzia avuto , E per me finimondo è già vienuto. O» Oh! questo poi gli è stato un caso strano Che ita tu sia sì presto a maravalle : Tu ch'eri la più lispa a mano a mano Di quante son di quie sino alle Falle. Ma quando a mille miglia esser lontano Parea 'l malore , egli erati alle spalle.