La divina commedia di Dante Alighieri, Volume 2Seguin, 1816 |
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Accidia aguglia alcún Allór altra altrúi amór amore ancór andár ángel ánima Aragona Arno assái Avarizia avéa avér Barbagia Beäto Beatrice buon CANTO CANTO VII CANTO XXVI carro ch'è ch'io che'l ciascún ciel colór colui convién costúi Dante dice dicéa dietro dimanda disío dolce donna dritta Drizza duca Eneide ëra éran ésser Eunoe facéa fece figliuolo Filippo il Bello fiume fósser fummo Gallura gente giro girone grido guarda Guido Inferno innanzi l'altro líbero lume luogo maëstro maggiór mente migliór monte morte muóver occhi omái ombra Ovidio paréa parlare parole passi paüra peccato Piccarda piè poco poëta Poscia potéa prego pria puote purga Purgatorio quà quì quinci Quivi raggi ragiona rispose salire santa Sì ch sovra spíriti spirto Stazio stendali suso terra tosto vedéa vedér Vedi vedrái veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volér volsi
Popular passages
Page 266 - Volgi, Beatrice, volgi gli occhi santi, Era la sua canzone, al tuo fedele, Che, per vederti, ha mossi passi tanti. Per grazia fa noi grazia che disvele A lui la bocca tua, sì che discerna La seconda bellezza che tu cele.
Page 274 - Qui sarai tu poco tempo silvano, E sarai meco senza fine cive Di quella Roma onde Cristo è Romano : Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi , Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto , La mente e gli occhi ov
Page 230 - Un' aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U
Page 284 - Ch' hai seguitata, e veggi sua dottrina Come può seguitar la mia parola ; E veggi vostra via dalla divina Distar cotanto, quanto si discorda Da terra il ciel che più alto festina. Ond' io risposi lei : Non mi ricorda Ch' io straniassi me giammai da voi, Nè honne coscienza che rimorda.
Page 75 - Titone antico già s'imbiancava al balco d'oriente, fuor delle braccia del suo dolce amico; di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; e la notte de...
Page 229 - 1 grado superno , In me ficcò Virgilio gli occhi suoi, E disse : il temporal fuoco e l' eterno Veduto hai, figlio, e se' venuto in parte Ov' io per me più oltre non discerno. Tratto t' ho qui con ingegno e con arte : Lo tuo piacere omai prendi per duce : Fuor se...
Page 74 - Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada. Uso e natura sì la privilegia, Che, perchè il capo reo lo mondo torca, Sola va dritta, e il mal cammin dispregia.
Page 13 - Omai la navicella del mio ingegno, Che lascia dietro a sé mar sì crudele : E canterò di quel secondo regno, Ove l' umano spirito si purga , E di salire al Ciel diventa degno.
Page 32 - In co' del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor dal Regno, quasi lungo il Verde, Ove le trasmutò a lume spento.
Page 257 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...