La divina commedia di Dante Alighieri: con una breve, e sufficiente dichiarazione del senso letterale diversa in più luoghi da quella degli antichi comentatori, Volume 1

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Presso Giuseppe Berno, 1749
 

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Page 201 - Bolle l' inverno la tenace pece , A rimpalmar li legni lor non sani Che navicar non ponno ; e 'n quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece ; Chi ribatte da proda e chi da poppa ; Altri fa remi ed altri volge sarte , Chi terzeruolo ed artimon rintoppa : Tal non per fuoco ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa, Che 'nviscava la ripa d' ogni parte. I' vedea lei , ma non vedeva in essa Ma che le bolle che '1 bollor levava, E gonfiar tutta e...
Page 8 - Ed ha natura sì malvagia e ria Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Page 99 - Quando sarai dinanzi al dolce raggio Di quella, il cui bell'occhio tutto vede, Da lei saprai di tua vita il viaggio.
Page 14 - 1 concede? Io non Enea, io non Paolo sono; me degno a ciò né io né altri crede. Per che, se del venire io m'abbandono, temo che la venuta non sia folle : se...
Page 29 - Caron dimonio con occhi di bragia Loro accennando tutte le raccoglie ; Batte col remo qualunque s
Page 147 - La cara e buona imagine paterna Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M' insegnavate come l' uom s' eterna: E quant'io l' abbo in grado, mentr
Page 255 - Enea la nomasse, né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né '1 debito amore lo qual dovea Penelope far lieta, vincer poter dentro da me l'ardore ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore; ma misi me per l'alto mare aperto sol con un legno, e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto. L'un lito e l'altro vidi infin la Spagna, fin nel Morrocco, e l'isola de' Sardi, e l'altre che quel mare intorno bagna.
Page 54 - Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, e '1 ventre largo, e unghiate le mani; graffia li spirti ed iscoia ed isquatra. Urlar li fa la pioggia come cani; de l'un de' lati fanno a l'altro schermo: volgonsi spesso i miseri profani.
Page 27 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo, Gridando, guai a voi, anime prave : Non isperate mai veder lo cielo : l' vengo per menarvi all' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo e 'n gelo. E tu che se...
Page 28 - Disse : Per altre vie, per altri porti Verrai a piaggia, non qui : per passare, Più lieve legno convien che ti porti. E...

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