Sotto il velame: saggio di un' interpretazione generale del poema sacroZanichelli, 1912 - 514 pages |
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accidia Acheronte amore Aristotele Arpie avanti avarizia battesimo beatitudine Beatrice bestia bestialità bolgia Caifas cammino Capaneo cerchietto cerchio chè chiama cielo Comedia concupiscenza concupiscibile contemplativa Conv Convivio cornice Cristo cupidità d'ira d'irascibile Dante dell'anima diavolo dice dire dolce Ebbene Enea esso fiere Filippo Argenti fiume Flegetonte Flegias fortezza frode Gerione giustizia imagine incontinenza Invero invidia l'altra l'amore l'anima l'avarizia l'inferno l'intelletto l'invidia l'ira l'uomo leone limbo lonza Lucifero lume lupa lussuria male Malebolge malizia Matelda medesimo mente misericordia mistico mondo morte mostra nell'inferno nenza occhi parla parole passar l'Acheronte passione peccato originale peccatori pietà Poeta porta prudenza puniti Purg purgatorio quattro virtù Rachele raffigura ragione rovina sapienza scende sciaurati segg selva sette spiriti Stige Summa 1a 2ae superbia tenebra timore tristizia trova Vanni Fucci vede velame veltro vestibolo viltà violenza Virgilio vivi vizio volontà vuole XVII XXXI
Popular passages
Page 22 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 31 - Non aspettar mio dir più né mio cenno; libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sovra te corono e mitrio».
Page 71 - La notte, ch' i' passai con tanta pietà. E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all' aqua perigliosa, e guata; Cosi l' animo mio, che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva. Poi ch' ei posato un poco il corpo lasso, Ripresi via per la piaggia diserta, Sì che il piè fermo sempre era il più basso ; Ed ecco, quasi al cominciar dell' erta, Una lonza leggiera e presta molto, Che di pel maculato era coperta.
Page 406 - Se mai continga che il poema sacro Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m'ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà che fuor mi serra Del bello ovile ov...
Page 73 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti e alti guai Risonavan per l' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d...
Page 91 - Per altra via, per altri porti Verrai a piaggia, non qui, per passare : Più lieve legno convien che ti porti.
Page 10 - Quai fossi attraversati, o quai catene Trovasti, per che del passare innanzi Dovessiti così spogliar la spene? E quali agevolezze, o quali avanzi Nella fronte degli altri si mostraro, Per che dovessi lor passeggiare anzi? Dopo la tratta d' un sospiro amaro, A pena ebbi la voce che rispose, E le labbra a fatica la formaro.
Page 88 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...
Page 4 - Piangendo dissi : Le presenti cose Col falso lor piacer volser miei passi, Tosto che il vostro viso si nascose.
Page 70 - Gittansi di quel lito ad una ad una, Per cenni, come augel per suo richiamo. Così sen vanno" su per 1'onda bruna, Ed avanti che sian di là discese, Anche di qua nuova schiera s