| Gino Alessandro G.G. Capponi (march.) - 1875 - 1210 pages
...Dante mai, per quanta in lui fosse P alterezza dell' ingegno, non cadde in pensiero di menomamente dipartirsi : quella evidente sincerità della frase,...del trecento, non sono grazie della lingua esterne o casuali, ma sono espressioni di sani intelletti e di dottrine che bene rispondono al comun senso... | |
| Francesco Fiorentino - 1875 - 664 pages
...a Dante mai, per quanta in lui fosse l' altezza dell' ingegno, non cadde in pensiero di menomamente dipartirsi: quella evidente sincerità della frase,...direttamente a cogliere il segno, le doti insomma che invidiano agli autori del Trecento, non sono grazie della lingua esterne o casuali, ma sono espressione... | |
| Gino Capponi - 1876 - 478 pages
...Dante mai, per quanta in lui fosse l' alterezza dell' ingegno, non cadde in pensiero di menomamente dipartirsi : quella evidente sincerità della frase,...del trecento, non sono grazie della lingua esterne o casuali, ma sono espressioni di sani intelletti e di dottrine che bene rispondono al commi senso... | |
| Giacomo Barzellotti - 1908 - 28 pages
...- Augusto Conti ed altri seco a noi riconducono, e dalla quale a Dante mai, per quanta in lui fosse l'alterezza dell'ingegno, non cadde in pensiero di...direttamente a cogliere il segno, le doti insomma che invidiarno agli autori del Trecento, non sono grazie della lingua esterne e casuali, ma sono espressioni... | |
| Gino Capponi - 1909 - 282 pages
...Dante mai, per quanta in lui fosse 1' alterezza dell' ingegno, non cadde in pensiero di menomamente dipartirsi: quella evidente sincerità della frase,...del trecento, non sono grazie della lingua esterne o casuali, ma sono espressioni di sani intelletti e di dottrine che bene rispondono al comun senso... | |
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