Études historiques sur Dante Alighieri et son époqueGarnier, 1854 - 379 pages |
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admirable âme amour appelé avaient bannière Béatrix bientôt bles Boccace Boniface Boniface VIII Brunetto Latini Buondelmonti C'était Cerchi chant Charles d'Anjou Charles de Valois chroniqueurs ciel ciò citoyens cœur consolations Convito Corso Donati cour de Rome courage d'Alighieri d'Anjou DANTE ALIGHIERI devant Dieu Divine Comédie douleur Enfer ennemis épo époque événements exilé factions famille Farinata fesait fille Florence Florentins fureurs ghieri Gibelins gloire gracieux Grégoire VII Guelfes Guido Guido Cavalcanti hommes immense inspirations jeune jour l'amour l'Eglise l'exil l'Italie liberté livre magnifique malheureux Manfred ment milieu monde mort moyen âge moyen âge italien noble noblesse œuvres orages Pape Paradis paroles passions patrie Pétrarque peuple philosophie Pistoïe ples poême poésie poète politique pontifes pouvoir prince puissante Purgatoire rent République sainte salut sang sanglantes SAUSSE-VILLIERS scène semblait sentiment sera seul Sicile sion tête tion Toscane tyrannie Uberti vengeance Villani vint Vita Nuova voix voulut
Popular passages
Page 268 - Di sua mortalità co' prieghi tuoi , Sì che '1 sommo piacer li si dispieghi. Ancor ti prego, Regina, che puoi Ciò che tu vuoi , che tu conservi sani Dopo tanto veder gli affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani, Vedi Beatrice con quanti beati Per li miei prieghi ti chiudon le mani.
Page 241 - Pareva a me che nube ne coprisse Lucida, spessa, solida e pulita, Quasi adamante che lo sol ferisse. Per entro sè l' eterna margherita Ne ricevette, com'acqua recepe Raggio di luce, permanendo unita. S'io era corpo, e qui non si concepe Com...
Page 58 - E gli occhi non 1' ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d' umiltà vestuta ; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi si piacente a chi la mira, Che da per gli occhi una dolcezza al core, Che intender...
Page 267 - Tu se' colei che l' umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l' amore , Per lo cui caldo nell' eterna pace Cosi è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face Di caritade, e giuso, intra i mortali, Se' di speranza fontana vivace. Donna, se...
Page 268 - Donna, se' tanto grande e tanto vali, Che qual vuoi grazia, ed a te non ricorre, Sua disianza vuoi volar senz' ali. La tua benignità non pur soccorre A chi dimanda, ma molte fiate Liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te piotate, In te magnificenza, in te s' aduna Quantunque in creatura è di bontate.
Page 268 - Dell'universo infin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te per grazia di virtute Tanto che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute. . . • Ed io, che mai per mio veder non arsi Più ch' io fo per lo suo, tutti i miei prieghi Ti porgo, e prego che non sieno scarsi: i Perché tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità co...
Page 215 - L' aperse, che non ebbe alcun ritegno. O cacciati del ciel, gente dispetta, Cominciò egli in su l' orribil soglia, Ond' esta oltracotanza in voi s' alletta ? Perché ricalcitrate a quella voglia, A cui non puote il fin mai esser mozzo, E che più volte v
Page 265 - Femme, tu es si grande et tu as tant de puissance, que celui qui veut une grâce et ne recourt pas à toi veut que son désir vole sans ailes. » Ta bonté ne secourt pas seulement celui qui demande, mais bien des fois elle va libéralement au-devant de la demande.
Page 268 - Dell'universo in sin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te per grazia di virtute, Tanto che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute. Ed io, che mai per mio veder non arsi Più ch' io fo per lo suo, tutti i miei prieghi Ti porgo, e prego che non sieno scarsi, Perché tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità co' prieghi tuoi, Si che il sommo piacer gli si dispieghi.
Page 233 - Dolce color d' oriental zaffiro, Che s' accoglieva nel sereno aspetto Dell' aer puro infino al primo giro, Agli occhi miei ricominciò diletto, Tosto ch' i' uscii fuor dell' aura morta, Che m' avea contristati gli occhi e il petto.