Manuale della letteratura del primo secolo della lingua italiana, Volume 1

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G. Barbèra, 1874
 

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Page 240 - GUIDO , vorrei che tu e Lapo ed io Fossimo presi per incantamento, E messi in un vascel, ch' ad ogni vento Per mare andasse a voler vostro e mio; Sicché fortuna od altro tempo rio Non ci potesse dare impedimento, Anzi, vivendo sempre in un talento, Di stare insieme crescesse il disio. E monna Vanna e monna Bice poi, Con quella ch...
Page 47 - Tosto che dal piacere in atto è desto. Vostra apprensiva da esser verace Tragge intenzione, e dentro a voi la spiega, Sì che l'animo ad essa volger face : E se rivolto...
Page 277 - PErch'i' no spero di tornar giammai, ballatetta, in Toscana, va' tu, leggera e piana, dritt' a la Donna mia, che per sua cortesia ti farà molto onore. Tu porterai novelle di sospiri, piene di doglia e di molta paura ; ma guarda che persona non ti miri che sia nemica di gentil natura...
Page 263 - Uno giovane gentile, figliuolo di messer Cavalcante Cavalcanti, nobile cavaliere, chiamato Guido, cortese e ardito, ma sdegnoso e solitario e intento allo studio, nimico di messer Corso, avea più volte deliberato offenderlo. Messer Corso forte lo temea, perché lo...
Page 461 - Vidi presso di me un veglio solo, Degno di tanta riverenza in vista, Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava, ei suoi capegli simigliante, De' quai cadeva al petto doppia lista. Li raggi delle quattro luci sante Fregiavan sì la sua faccia di lume, Ch' io 1 vedea come il sol fosse davante.
Page 273 - E gli occhi pien d' amor , cera rosata : Con sua verghetta pasturava agnelli; E scalza , e di rugiada era bagnata : Cantava come fosse innamorata, Era adornata di tutto piacere...
Page 254 - Questa rosa novella, Che fa piacer sua gaia giovanezza, Mostra che gentilezza, Amor, sia nata per virtù di quella. S' io fossi sufficiente Di raccontar sua maraviglia nuova, Diria come Natura l'ha adornata. Ma io non son possente Di savere allegar verace prova. Dillo tu, Amor, che sarà me
Page 319 - Cui essenza membrar mi dà orrore. Allegro mi sembrava Amor, tenendo Mio core in mano, e nelle braccia avea Madonna, involta in un drappo, dormendo.
Page 396 - Quando un poco talora il dì dormiva, E tu, destar volendo il paradiso, Pian piano andavi che non ti sentiva, E la tua bocca ponevi al suo viso, E poi dicevi con materno riso : Non dormir più, che ti sarebbe rio.
Page 36 - Amore, veramente pigliando e sottilmente considerando, non è altro, che unimento spirituale dell' anima e della cosa amata; nel quale unimento di propria sua natura l' anima corre tosto o tardi, secondochè è libera o impedita.

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