Saggi di prose i poesie de' più celebri scrittori d'ogni secolo, Volumes 1-2Per Cooper e Graham, 1797 |
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acciocchè Acheronte alcun allora altra altrui amico Amor andare andò appresso Arno assai avea avea nome Beatrice Portinari bella buon Cacciaguida Califfo canto Canzone casa chè chiama Chiesa ciascun ciel città colui cominciò costui Dante detto diletto dire dolce dolore donna erano fanno fare fece Federigo figliuolo Fiorì fiorini Firenze fuoco gente gentil giorno giovane Giudeo Golden Square gran Grasso guarda Guiscardo infermità Inferno innanzi JACOPO ALIGHIERI lagrime lasciò limosina luogo maestro Malabar mandò mangiare maraviglia mare Matteo mente messer Giannetto messere Ansaldo mondo morire morte mperadore niuno notte novella occhi Oltrarno onore padre Papa parea parlare parole passi pensier perocchè piangendo piè poco Poeta porta preso Puglia quivi ragione rimase Rispose Saladino Santa Seneca sento Signor SONETTO sospiri terra torna tosto trova uomo veder vedere veggio venire venne vidi Vinegia voglio
Popular passages
Page 149 - Fiorenza, dentro dalla cerchia antica, Ond' ella toglie ancora e terza e nona, Si stava in pace, sobria e pudica. Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura. Non avea case di famiglia vote; Non v' era giunto ancor Sardanapalo A.
Page 146 - Nell' ordine ch' io dico sono accline Tutte nature, per diverse sorti Più al principio loro e men vicine; Onde si muovono a diversi porti Per lo gran mar dell' essere, e ciascuna Con istinto a lei dato che la porti.
Page 160 - Non fu la sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Per essere ad acquisto d...
Page 98 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d...
Page 103 - Ora incomincian le dolenti note A farmisi sentire : or son venuto Là dove molto pianto mi percote. Io venni in loco d' ogni luce muto. Che mugghia, come fa mar per tempesta, Se da contrari venti è combattuto. La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina, Voltando e percotendo li molesta.
Page 124 - Carro già era sparito, Vidi presso di me un veglio solo, Degno di tanta reverenza in vista, Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava, a' suoi capegli simigliante, De' quai cadeva al petto doppia lista.
Page 138 - Un' aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento : Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U...
Page 138 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno, Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento, Su per lo suoi che d
Page 137 - Esce di mano a Lui, che la vagheggia Prima che sia, a guisa di fanciulla, Che piangendo e ridendo pargoleggia, L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore ; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Page 106 - Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri , A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri? Ed ella a me: Nessun maggior dolore, Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria; e ciò sa il tuo dottore.