Della vita e delle opere di Pietro della VignaStabilimento tipografico dell' Ancora, 1861 - 294 pages |
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alcuni allora altra Angioini Arrigo Benevento Bibl Brèholles Capua chè Cherrier Chiesa città codice coll Concilio di Lione corte cronista derico detto dialetti dice dipl diploma documenti dritto ebbe ejus Epis Epist fede Federico feudalità figliuolo furono Germ Ghibellini giudice della Magna GIUSEPPE DE BLASIIS Gregorio Guelfi Guglielmo Hist Imperatore Imperiale innanzi Innocenzo Innocenzo IV insino intorno Iselio Italia l'Imperatore latino leggi legislatore lettera lettere lingua Logoteta Lombardi Longobardi luogo maestro maggiore Magna Curia MARTÈNE monarchia Napoli narra niuna Normanni nuova pace Papa parole Petri de Vineis Petrus Pietro della Vigna politica Pontefice popolo poscia potenza potestà poteva principe protonotaro pruove quam quod quondam ragione Reame rect Regno Roffredo Romana scritta segretario Sicilia signore stra Svevi Taddeo da Sessa terra Tolomeo da Lucca Vicario Vinea volgare
Popular passages
Page 185 - L' animo mio per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d
Page 63 - Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui, e come è duro calle / lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.
Page 131 - Perch' io un poco a ragionar m' inveschi . Io son colui , che tenni ambo le chiavi Del cuor di Federigo , e che le volsi , Serrando e disserrando , si soavi , Che dal segreto suo quasi ogni uom tolsi : Fede portai al glorioso ufi•'io , Tanto ch' io ne perdei lo sonno ei polsi . La meretrice , che mai dall...
Page 93 - L'uno al pubblico segno i gigli gialli oppone, e l'altro appropria quello a parte, sì ch'è forte a veder chi più si falli. Faccian li Ghibellin, faccian lor arte sott'altro segno; che mal segue quello sempre chi la giustizia e lui diparte. E non l'abbatta esto Carlo novello coi Guelfi suoi; ma tema de li artigli ch'a più alto leon trasser lo vello.
Page 268 - ... io vegno da voi. Chè s' io troppo dimoro, aulente cera, sarà ch' io pera, e voi mi perderete. Adunque, bella, se ben mi volete, guardate ch
Page 270 - Ch' ella non cura niente Di ciò dond' eo sospiro. E piango per usaggio Come fa lo malato , Che si sente gravato , E dotta in suo coraggio : Che per lamento li par spesse fiate Li passi parte di ria volontate. Così pianto e lamento Mi dà gran benenanza , Ch' eo sento mia gravanza Per sospiri amentare (1) E dammi insegnamento Nave , ch' ha tempestanza , Che torna in allegranza Per suo peso alleggiare.
Page 267 - Amore, in cui i' vivo, ed ho fidanza, * Di voi, bella, m' ha dato guiderdone. Guardomi infin che venga la speranza, Pure aspettando buon tempo e stagione, Com...
Page 268 - E spando le mie vele in ver voi, rosa, E prendo porto là, u' si riposa Lo mio core allo vostro insignamente.
Page 53 - Italiani componevano, nella corte di sì grandi re primamente usciva. E perché il loro seggio regale era in Sicilia, è avvenuto che tutto quello che...
Page 76 - Io credo che il maggiore onore che possono avere gli uomini sia quello che voluntariamente è loro dato dalla loro patria: credo che il maggiore bene che si faccia, e il più grato a Dio, sia quello che si fa alla sua patria. Oltra di questo, non è esaltato alcuno uomo tanto in alcuna sua azione, quanto sono quegli che hanno con leggi e con istituti reformato le repubbliche ei regni: questi sono, dopo quegli che sono stati Iddii, i primi laudati. E perché e...